Movimenti sospetti del conto corrente, quali fanno scattare un controllo? Il Fisco non avvia controlli solo quando ha dubbi sulla dichiarazione dei redditi, ma controlla tutte le movimentazioni di denaro del contribuente. Nell’ultimo periodo, soprattutto, con l’avvento dell’Anagrafe Tributaria, l’Agenzia delle Entrate conosce anche le giacenze dei conti correnti. Non solo, sotto la lente di ingrandimento finiscono anche le operazioni effettuate su di essi. Le banche, almeno una volta l’anno, infatti, sono obbligate a fornire al Fisco tutti i dati e i movimenti dei conti correnti.
L’amministrazione tributaria, poi, se nota movimenti sospetti avvia controlli più approfonditi e a quel punto potrebbe essere un problema anche per il contribuente più onesto. Per giustificare movimenti di denaro, infatti, serve sempre una prova documentale e l’onere della prova, in questo caso è del contribuente che deve dimostrare che non si tratta di redditi non dichiarati.
Non è l’Agenzia delle Entrate che deve dimostrare che qualcuno sta evadendo il Fisco. È il contribuente sospettato di evasione fiscale che deve dimostrare il contrario.
I 5 movimenti sospetti del conto corrente
Il primo movimento che fa insospettire il Fisco dal conto corrente è il pagamento di una fattura falsa. In questo caso si possono correre guai anche molto seri. Chi emette fatture solo per ricevere contributi o erogazioni dallo Stato emette fattura falsa. In questo caso chi rischia non è solo chi ha emesso fattura falsa, ma anche chi, eventualmente la paga.
Ricevere soldi a titolo di rimborso potrebbe insospettire l’amministrazione tributaria. E questo è il secondo movimento che va evitato assolutamente se non si è in grado di dimostrare la spesa sostenuta per la quale si riceve il rimborso con un bonifico la cui causale è “rimborso spese”. A questo punto meglio farsi ridare i soldi in contanti. soprattutto se si tratta di una spesa che non è stata correttamente fatturata o per la quale non si ha una prova documentale.
Ricevere somme dall’estero sul proprio conto corrente espone maggiormente ai sospetti del Fisco. Chi riceve bonifici esteri, anche se sono del tutto legittimi, è più esposto ai controlli. Il rischio si corre anche per piccoli importi, ma se la somma è elevata la banca potrebbe chiedere una spiegazione. Se la risposta fornita non è soddisfacente l’operatore della banca potrebbe anche fare una segnalazione all’Uif e all’Agenzia delle Entrate per operazione sospetta.
Le altre operazioni del conto corrente che non piacciono al Fisco
Trasferimenti di denaro tra marito e moglie, soprattutto se frequenti, possono destare nell’Agenzia delle Entrate il sospetto che sia in atto evasione per intestazione fittizia di conto corrente. Anche in questo caso è sempre bene mantenere la prova documentale che giustifichi qualsiasi operazione. meglio ancora, cointestare tutti i conti correnti con il proprio coniuge per fare in modo che ogni movimento sia considerato come spostamento di denaro presso altra banca.
L’ultimo movimento che desta sospetti è quello della ricezione di bonifici senza che sia stata emessa fattura. In questo caso bisogna sempre avere un documento che dimostri che le somme ricevute sono esenti da tassazione e non frutto di evasione fiscale.
Va ricordato che l’Agenzia delle Entrate ha il potere di controllare tutti i contribuenti fino a 5 anni dopo la scadenza del termine di presentazione della dichiarazione dei redditi. Anche sul conto corrente, quindi, i controlli possono andare fino a 5 anni indietro.