Prendere la pensione è un’aspirazione di molti contribuenti. Ma anche prendere una pensione di importo buono è una aspirazione di tutti. Ecco quindi che le due cose si collegano quando un lavoratore deve andare in pensione. Perché prima si valuta la situazione contributiva e si verifica la possibilità di andare in pensione, poi si passa a calcolare di che genere di prestazione un lavoratore ha diritto. E ci sono misure dove questo collegamento è ancora più forte. Perché l’INPS non concede una pensione se l’interessato non arriva a percepirne una di un determinato importo.
La pensione contributiva a 64 come a 67 anni, l’importo della prestazione è troppo importante
Fino allo scorso anno c’era un vincolo di importo che si applicava alle pensioni di vecchiaia ordinarie in regime di calcolo contributivo. Un limite che valeva per le pensioni di vecchiaia a 67 anni di età che i lavoratori la cui carriera di versamenti contributivi aveva avuto inizio dopo il 1995. Infatti per questo genere di contribuenti se la pensione liquidata a 67 anni era inferiore a 755 euro circa al mese, non veniva liquidata. Ed il lavoratore era rimandato ai 71 anni di età, quando il vincolo dell’importo non incideva più. Infatti fino al 31 dicembre 2023 le pensioni di vecchiaia contributive per essere liquidate dovevano arrivare ad almeno 1,5 volte l’assegno sociale. E nel 2023 l’assegno sociale era pari a 503,27 euro al mese. Questo vincolo adesso è sparito, eliminato dal governo Meloni. Basta che la pensione sia di importo pari all’assegno sociale adesso per andare in pensione. Nel frattempo l’assegno sociale è salito per il 2024 a 534,41 euro al mese.
Ecco la pensione anticipata contributiva, come si prende a 64 anni?
Peggio dal punto di vista dell’importo minimo da centrare, sempre per i contributivi puri è la pensione anticipata a 64 anni. A 64 anni di età possono uscire con 20 anni di contributi quanti hanno il primo versamento contributivo successivo al 1995. Per le donne con due o più figli avuti questa pensione si prende solo se è pari o superiore a 2,6 volte l’Assegno Sociale cioè circa 1.388 euro al mese. Per le lavoratrici con un solo figlio la soglia è pari a 2,8, cioè 1.496 euro circa al mese. Per tutti gli altri invece è pari a 1.603 euro al mese ovvero a 3 volte l’assegno sociale.
Calcolo, importo e procedimento per arrivare a 1.400 euro di trattamento
Per ottenere una pensione di circa 1.400 euro al mese come serve ad una lavoratrice con più figli avuti, bisogna raggiungere versamento dopo versamento un montante contributivo di circa 350.000 euro. Serve quindi una retribuzione di circa 40.000 euro al mese per tutti i 20 anni di carriera per raggiungere questo traguardo. Perché bisogna considerare il 33% di aliquota contributiva sullo stipendio mensile preso durante la carriera. E poi moltiplicare il montante contributivo rivalutato all’inflazione, per 5.184% che è il coefficiente di trasformazione a 64 anni. Servono circa 375.000 euro di montante per arrivare ad un trattamento pari ad almeno 28 volte l’assegno sociale. E serve un montante di circa 410.000 euro per arrivare alla pensione pari o superiore a 3 volte il trattamento minimo INPS.