Dal 2027 aumentano i requisiti delle pensioni oppure il governo riuscirà nell’impresa di bloccare quanto invece dovrebbe essere previsto? Usiamo il condizionale perché entro fine 2025, cioè entro il 31 dicembre tutto deve essere messo nero su bianco. Il decreto del governo in un modo o nell’altro deve essere emanato. Cosa significa in un modo o nell’altro? Che le vie sostanzialmente sono due. O si asseconda il meccanismo e si ratifica l’incremento, oppure si trovano i fondi per detonare quello che invece dovrebbe accadere. Questa situazione produce la domanda delle domande per molti lavoratori. A che età si andrà in pensione nel 2027? Ecco il punto della situazione tra INPS e governo.
Perché il 2027 è un anno importante per le pensioni?
L’aspettativa di vita è un fattore che incide sulle pensioni per due diversi motivi. Da un lato ogni due anni in base alla stima di vita della popolazione le regole di calcolo delle pensioni contributive vengono aggiornate. E nel 2025 ne abbiamo avuto la prova. Infatti i coefficienti che servono per la trasformazione del montante contributivo in pensione oggi diventano meno favorevoli.
Chi è uscito a parità di montante nel 2023 e nel 2024 ha preso una pensione più alta di chi invece lo ha fatto oggi o lo farà fino al 31 dicembre 2026. Perché se la vita media della popolazione sale, le regole di calcolo diventano meno favorevoli.
E la stessa aspettativa di vita incide ogni biennio anche sui requisiti per le pensioni. La stima di vita a 65 anni è salita di 7 mesi. Il che ha detonato i 4 mesi persi durante la pandemia, ed ha creato una sorta di saldo attivo per la vita media della popolazione di 3 mesi. Chi si chiede a che età si andrà in pensione nel 2027 lo fa sostanzialmente proprio alla luce di questo fattore. Perché i 3 mesi di vita media in più della popolazione, dopo che sono stati ammortizzati i 4 mesi di calo dovuto ai decessi per la pandemia, dovrebbero scatenare un incremento dell’età pensionabile (ma anche della contribuzione delle pensioni anticipate) proprio dal 2027.
A che età si andrà in pensione nel 2027? Ecco il punto della situazione tra INPS e governo
Ora, il fatto che l’ISTAT ha certificato l’aumento della stima di vita della popolazione, non produce di per sé l’aumento. Perché ci vuole un decreto del governo che entro fine anno deve essere varato. Ed è così che si arriva al bivio. Perché il governo potrebbe varare il decreto che conferma il tutto, portando l’età pensionabile a 67 anni e 3 mesi. E portando a 43,1 anni di contributi la soglia per le pensioni anticipate ordinarie. Oppure potrebbe decidere il contrario. Cioè sterilizzare, come si dice in questi casi, l’aumento.
Ma ci vogliono le coperture finanziarie. Perché se si blocca questo perverso meccanismo di incremento, bisogna trovare i soldi per coprire il maggior esborso a cui sarà soggetto l’INPS. Infatti l’applicazione delle regole che collegano le pensioni alle aspettative di vita parte da una considerazione. Più un italiano vive, più pensioni deve pagare l’INPS. Cioè deve pagarle per più mesi. Ecco che in questi casi, per contenere il maggior esborso, le pensioni erogate vengono tagliate. Ed è il motivo del già citato peggioramento dei coefficienti. Ma allo stesso tempo, se l’INPS rischia di dover pagare le pensioni più a lungo, i requisiti per le uscite vengono spostati in avanti.