Con soli 60 mesi di contributi versati si può andare in pensione, ma con pensioni posticipate e non anticipate. Con soli 60 mesi di contributi versati si può andare in pensione, ma con pensioni posticipate e non anticipate.

A che età si va in pensione con soli 60 mesi di contributi versati?

Con soli 60 mesi di contributi versati si può andare in pensione, ma con pensioni posticipate e non anticipate.

Come si fa ad andare in pensione con solo 5 anni di contributi? Se un sistema è basato su un contesto che vede nei 20 anni di contributi la soglia minima da centrare come è possibile farlo con 5 anni soltanto?

Domande lecite sicuramente, ma che nascondono una realtà che qualcuno evidentemente non conosce o che sottovaluta. Perché effettivamente c’è la possibilità di accedere alla pensione con 5 anni di contributi, o con i 60 mesi di versamenti come oggi titoliamo nel presente articolo. E nel 2025 questa possibilità arriva anche in anticipo.

A che età si va in pensione con soli 60 mesi di contributi versati?

Non si tratta di pensioni anticipate ma di pensioni che potremmo definire posticipate. Perché in effetti l’unica via che si può usare per andare in pensione con 60 mesi di versamenti è la pensione a 71 anni di età.

Quante donne hanno lavorato poco nella loro vita perché poi si sono dedicate alla cura della casa, della famiglia e dei figli?

Quanti contribuenti si trovano a 67 anni a non aver raggiunto i 20 anni di carriera minima previsti?

Quanti per via di quella autentica piaga del lavoro nero e irregolare, sono stati costretti ad accettare condizioni così negative di lavoro per una carriera intera o quasi e si trovano privi del diritto alla pensione per non essere arrivati ai fatidici 20 anni di versamenti? Sicuramente sono tanti i soggetti che potrebbero trarre beneficio da una pensione con 5 anni di contributi. Ed è una misura che esiste, anche se limitata come platea.

Niente pensione a 67 anni, ma a 71 si può

Andare in pensione dopo aver versato solo 60 mesi di contributi è possibile per chi questi contributi li ha versati dopo il 31 dicembre del 1995. Ovvero tutti dentro il sistema contributivo visto che la riforma contributiva di Lamberto Dini è entrata in vigore dal primo gennaio 1996.

Chi è considerato un nuovo iscritto secondo le regole vigenti, può arrivare a 71 anni e chiedere la pensione di vecchiaia che non ha potuto percepire a 67 anni. Anzi, se si tratta di una donna che ha avuto dei figli, basta arrivare a 70 anni e 8 mesi con un figlio, a 70 anni e 4 mesi con due figli, a 70 anni esatti con tre figli o a 69 anni e 8 mesi con 4 figli o più.

Bastano anche 60 mesi di contributi versati per andare in pensione

Questa possibilità riguarda anche chi per esempio a 67 anni, non avendo completato i 20 anni di versamenti o avendo maturato una pensione più bassa come importo rispetto all’assegno sociale, a 67 anni ha dovuto virare sull’assegno sociale. In pratica, raggiunta l’età giusta anche 60’ mesi di versamenti bastano per andare in pensione.

E per chi proviene dall’assegno sociale, l’INPS calcolerà la pensione spettante a 71 anni o prima in base ai figli avuti, concedendo però la migliore delle misure da sfruttare. Perché vige la regola del trattamento più favorevole. E se l’assegno sociale è ancora maggiore alla pensione, resterà quello il beneficio concesso altrimenti si cambia, e via alla pensione di vecchiaia.