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A marzo pensioni più alte con arretrati, ecco perché

Aumento pensioni marzo 2024, ecco perché ed a chi arriveranno più soldi.

Una novità introdotta nel 2024 dal governo farà lievitare gli assegni delle pensioni già a partire dal mese di marzo. Inizialmente prevista dal mese di aprile l’applicazione della nuova tassazione sui redditi partirà da marzo. La conferma è arrivata dal messaggio n° 755 del 20 febbraio scorso. Un messaggio che l’INPS ha pubblicato sul suo sito istituzionale ed in cui conferma oltre all’aumento delle pensioni del mese di marzo, anche la corresponsione degli arretrati di gennaio e febbraio.

A marzo pensioni più alte, ecco a chi si applicano le novità

Tutto parte dalla modifica dell’IRPEF, con gli scaglioni dell’Imposta che da 4 diventano 3. Grazie alla novità anche i pensionati alla pari di qualunque altro contribuente con redditi prodotti, godranno di una minore tassazione. naturalmente non tutti, perché la novità IRPEF riguarda solo una fascia di contribuenti. I nuovi scaglioni IRPEF in vigore dal primo gennaio 2024 sono:

  • 23% per i redditi fino a 28.000 euro;
  • 35% per i redditi superiori a 28.000 euro e fino a 50.000 euro;
  • 43% per i redditi più elevati.

I più attenti noteranno che il primo scaglione che fino al 2023 valeva solo per i redditi fino a 15.000 euro, adesso vale per i redditi fino a 28.000 euro. La novità ha cancellato il secondo scaglione applicato fino al 31 dicembre 2023. Infatti per i redditi da 15.001 a 28.000 euro, lo scorso anno l’aliquota applicata era pari al 25%.

I calcoli sugli aumenti delle pensioni da marzo

Cosa significa tutto questo? Innanzi tutto che per pensionati con redditi fino a 15.000 euro l’aliquota applicata è sempre pari al 23%. Tradotto in termini pratici, niente aumenti. Invece a partire dai redditi pari a 15.001 euro si pagherà il 2% di IRPEF in meno. Sulla parte che eccede i 15.000 euro di pensione anziché versare il 25% i pensionati verseranno il 23%. Per esempio, un pensionato con trattamento pari a 16.000 euro versava 3.700 euro (3.450+250, cioè il 23% di 15.000 e il 25% di 1.000). Adesso invece verserà 3.680 euro (il 23% su tutti i 16.000 euro). In tutto 20 euro in più di pensione annua. Con gli incrementi che partiranno da gennaio, ed a marzo verrà erogata pure la differenza relativa a gennaio e febbraio. Il vantaggio massimo lo avranno i pensionati con trattamenti superiori a 28.000 euro. Infatti per tutti i 13.000 euro eccedenti i primi 15.000 di pensione, il 2% in meno vale 260 euro di risparmio annuo. Significa oltre 20 euro di pensione in più al mese, ed a marzo anche oltre 40 euro di arretrati.