Quando l’Inps paga mensilmente 531 euro in più agli invalidi civili? Non tutti gli invalidi sono uguali e questo va sottolineato fin da subito. In alcuni casi l’invalidità civile non comporta molte limitazioni nella vita quotidiana (ricordiamo, infatti, che si parla di una percentuale di perdita di capacità lavorativa). In alcuni casi, invece, oltre a non poter lavorare l’invalido non riesce neanche a svolgere tutti gli atti della vita quotidiana senza un aiuto.
Proprio quando l’invalido ha bisogno di un accompagnatore per muoversi, per lavarsi, per mangiare o anche solo per compiere gli atti della vita quotidiana, l’Inps riconosce l’indennità di accompagnamento che non prevede né limiti di reddito né di età. L’indennità in questione è riconosciuta anche agli invalidi pensionati. L’importante è soddisfare i requisiti sanitari.
Agli invalidi civili sono riconosciute diverse prestazioni assistenziali, come la pensione mensile di assistenza per invalidi parziali o totali, ma anche prestazioni previdenziali, come l’assegno ordinario di invalidità che spetta con una perdita della capacità lavorativa di almeno due terzi (67% di invalidità). L’indennità di accompagnamento, però, sicuramente è l’unica delle prestazioni riconosciuta all’invalido che non è legata alla situazione reddituale.
Indennità di accompagnamento, quando spetta?
L’importo mensile che viene riconosciuto agli invalidi è di 531,76 euro, per 12 mesi l’anno (la misura non prevede tredicesima). L’indennità è incompatibile con prestazioni analoghe erogate per invalidità di guerra, di lavoro e di servizio.
Quali sono i requisiti per averne diritto?
L’indennità è riconosciuta a chi è in possesso dei seguenti requisiti:
- riconoscimento dell’inabilità totale e permanente (100%);
- riconoscimento dell’impossibilità a deambulare autonomamente senza l’aiuto permanente di un accompagnatore;
- riconoscimento dell’impossibilità a compiere autonomamente gli atti quotidiani della vita senza un’assistenza continua;
- residenza stabile e abituale sul territorio nazionale;
- cittadinanza italiana;
- per i cittadini stranieri comunitari: iscrizione all’anagrafe del comune di residenza;
- per i cittadini stranieri extracomunitari: permesso di soggiorno di almeno un anno (art. 41 TU immigrazione);
- residenza stabile e abituale sul territorio nazionale.
Indennità di accompagnamento per invalidi
Chi percepisce l’indennità di accompagnamento può lavorare sia come dipendente che come autonomo. Inoltre il titolare di questa misura può avere anche la patente di guida speciale e, quindi, l’invalido può anche guidare.
Per ottenere la prestazione è necessario avere un verbale in sui sia stata certificata la patologia invalidante. Nella domanda devono essere inseriti anche i dati socio economici dell’invalido oltre ad eventuali ricoveri e deve essere specificato se l’invalido lavora oppure no.
La domanda si può presentare online, tramite il sito dell’Inps, o tramite patronato o associazione di categorie.
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