Ormai sta arrivando l’apertura della nuova stagione reddituale del modello 730. A dire il vero le lungaggini burocratiche e di controllo che quest’anno hanno riguardato i 730 senza sostituto per i quali molti contribuenti italiani non hanno ancora ricevuto il rimborso atteso, rendono ancora di attualità la vecchia stagione dei redditi. E quindi si parla ancora del 730/24. Ma ormai siamo alle porte della nuova stagione delle dichiarazioni dei redditi. Oggi analizziamo il fatto che essendo entrato il 2025 ormai per l’anno di imposta a cui la nuova dichiarazione fa riferimento c’è poco o nulla da fare. Infatti il nuovo modello 730 fa riferimento a redditi e spese del 2024. Una stagione già chiusa. E per alcuni contribuenti sarà addio al rimborso 730/2025.
Addio rimborso 730/2025, ormai è fatta, guai in vista
Una novità appena introdotta e valida per il 2025 rischia di minare le possibilità di rimborso con il modello 730 per molti contribuenti. Perché il governo nel nuovo taglio del cuneo fiscale che dalla variante contributiva è passata alla variante fiscale (il taglio prima era sui contributi previdenziali, adesso invece c’è un tetto massimo alle detrazioni spettanti), ha cambiato alcune regole. Ma le novità riguardano il 2025, cioè l’anno di imposta che andrà dichiarato nel 2026 con il 730 di quell’anno. Sarà con il 730/2026 che qualcuno rischierà di perdere soldi di rimborso e di sgravio fiscale.
Nel 2025 le regole sono sempre le solite. Ma anche con il nuovo modello 730/2025 c’è chi perderà una parte di questi sgravi. E non per colpa del governo, dell’Agenzia delle Entrate o del datore di lavoro. La colpa è del contribuente.
Oneri detraibili, le regole e cosa bisogna sapere
Molte delle spese sostenute nel 2024 andavano pagate con strumenti tracciabili. Significa che il pagamento in contante non va bene per poter sfruttare le detrazioni. Chi nel 2024 ha sostenuto delle spese che rientrano tra quelle detraibili ma non ha usato bonifici, pagamenti tramite carte di credito e POS, nel prossimo modello 730/2025 farebbe bene a non inserire queste spese. Perché non sono detraibili se non hanno il pagamento tracciabile effettuato. Fu la legge di Bilancio del 2020 ad introdurre l’obbligo di tracciabilità per quasi tutte le spese che danno diritto alle detrazioni. Poche le eccezioni. Solo le spese mediche e quelle sanitarie, cioè quelle per l’acquisto di medicinali, dispositivi medici, farmaci, prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche o private riconosciute dal SSN non sono state interessate da questa novità che ancora oggi sortisce effetto.
Attenti alla capienza fiscale
Chi nel corso del 2024 ha sostenuto spese funebri, assicurative, spese di istruzione o spese per le attività sportive dei figli, tanto per citare alcuni dei classici oneri detraibili, non potrà sfruttare la detrazione se non le ha pagate con strumenti tracciabili come quelli prima descritti. E addio al rimborso con il modello 730/2025.
Un altro caso che è molto comune è quello del soggetto che nel corso del 2024 ha sostenuto diverse spese, le ha fatturate a suo carico, le ha pagate a suo nome, ma senza considerare il fatto che dal punto di vista reddituale il soggetto era diventato incapiente.
La capienza fiscale è un altro fattore da considerare per chi è interessato a ricevere il rimborso dal modello 730. Il rimborso non è un “gentile omaggio” del Fisco, nel senso che non è un regalo o un classico bonus. Il rimborso è una sorta di restituzione delle tasse pagate l’anno precedente. Se il contribuente per esempio non ha superato 8.500 euro di reddito, rientra nella no tax area. Significa che non ha versato IRPEF. In questo caso, a prescindere da spese e oneri sostenuti, addio rimborso 730/2025. Lo stesso per chi ha superato di poco quella soglia, pagando l’IRPEF, ma in misura inferiore a quanto per esempio avrebbe diritto a recuperare con il modello 730. In questo caso la migliore delle ipotesi è quella di ricevere un rimborso inferiore o minimo rispetto alle spese sostenute.