Amalia, Ettore e Vittorio: tre modi diversi di investire, ma chi ha fatto la scelta migliore? Amalia, Ettore e Vittorio: tre modi diversi di investire, ma chi ha fatto la scelta migliore?

Amalia, Ettore e Vittorio: tre modi diversi di investire, ma chi ha fatto la scelta migliore?

Investimenti, ecco come valutare la giusta scelta da effettuare e come capire il sistema.


Cosa rende di più tra un Buono Ordinario Postale, un BTP e un investimento azionario? Amalia, Ettore e Vittorio hanno fatto scelte diverse: scopri come sono andate le cose e quale potrebbe essere l’opzione migliore per il futuro.
Amalia non ama rischiare. Dopo anni di sacrifici, ha messo da parte qualche risparmio e ha deciso di investirlo in un Buono Ordinario Postale a 20 anni. Le piace l’idea di sapere esattamente quanto avrà alla scadenza: zero sorprese, zero rischi. Suo fratello Ettore, invece, le fa notare che c’è un’alternativa più interessante, con un rendimento maggiore: un BTP, titolo di Stato con scadenza simile. Ma il vero scossone alla loro conversazione arriva dal cognato Vittorio, un tipo metodico e razionale che, con un’analisi lucida, racconta la sua strategia: da vent’anni investe nei mercati azionari e ha ottenuto un rendimento medio annuo del 7%. Incuriosita, Amalia si chiede se abbia fatto la scelta giusta. Meglio la sicurezza o la possibilità di guadagni più alti con qualche rischio in più?


Buoni Postali e BTP: sicurezza e certezze, ma con differenze importanti


I Buoni Ordinari Postali hanno una caratteristica che piace molto agli investitori prudenti: garantiscono un rendimento fisso e crescente nel tempo, senza costi di sottoscrizione o rimborso. Dopo 20 anni, i 10.000 euro di Amalia diventerebbero 17.051,59 euro, grazie agli interessi maturati. Inoltre, sono tassati al 12,50% e non sono soggetti a imposta di successione, un vantaggio non da poco.
Ettore, però, fa notare che un BTP Green 1,5% apr45 con scadenza simile offre un rendimento netto a scadenza del 3,99%. Anche se non garantisce la stessa flessibilità del buono (può essere venduto sul mercato prima della scadenza, ma il valore può variare in base ai tassi e ad altre variabili), il suo rendimento è decisamente superiore. Questo significa che, a parità di durata, i 10.000 euro investiti in un BTP diventerebbero circa 21.869 euro, un guadagno nettamente maggiore rispetto al Buono Ordinario Postale.


Investire in azioni: più rischio, ma anche più opportunità


A questo punto, Vittorio interviene. Da vent’anni investe nei mercati azionari globali e il suo rendimento medio annuo è stato del 7%. Con il meccanismo della capitalizzazione composta, il suo capitale iniziale di 10.000 euro oggi vale circa 38.697 euro, più del doppio rispetto al Buono Ordinario e nettamente superiore anche al BTP. L’investimento azionario, a differenza degli altri due, è tassato al 26%.
Certo, c’è un rovescio della medaglia: i mercati azionari non offrono garanzie. La storia insegna che ci possono essere anni di forti ribassi (fino al 60%), e per ottenere un buon risultato bisogna essere pazienti e disciplinati. Vittorio, da statistico, ritiene probabile che il 7% annuo possa ripetersi anche nei prossimi vent’anni, ma non c’è alcuna certezza.
Alla fine, Amalia è ancora convinta della sua scelta, ma ora ha una visione più chiara delle alternative.