Quanto costa al lavoratore andare in pensione prima? La normativa previdenziale mette a disposizione diverse misure che permettono di anticipare la pensione prima dei 67 anni, alcune, come la pensione anticipata ordinaria, non prevedono un limite di età e non comportano penalizzazioni. Altre, come la quota 103, l’Ape sociale e l’Opzione donna impongono il paletto di un’età minima e, prevedono anche un taglio sull’assegno: nel caso della quota 103 e dell’opzione donna con un ricalcolo contributivo.
Anche quando non sono previste penalizzazioni, anticipare la pensione rispetto alla pensione di vecchiaia a 67 anni ha un costo che per i lavoratori potrebbe essere anche molto salato.
Quanto costa andare in pensione prima dei 67 anni?
Non tutti ci pensano quando si apprestano a lasciare il lavoro per accedere alla pensione anticipata, ma uscire dal mondo del lavoro prima dei 67 anni ha un costo.
Per chi, con un montante contributivo di 415.000 euro, va in pensione a 66 anni invece che a 67 anni, il costo è di circa 1.300 euro l’anno, 100 euro al mese per 13 mensilità. Potrebbe non sembrare un costo alto, ma se si considera che la pensione si percepisce in media per circa 20 anni, si sta parlando di 26.000 euro in meno un costo tutt’altro che basso.
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Ogni pensione prima dei 67 anni ha un prezzo
Chiunque decide di andare in pensione prima dell’età prevista per il trattamento di vecchiaia deve mettere in conto che c’è un prezzo da pagare.
Andare in pensione prima, infatti, significa versare meno contributi ed avere un assegno più leggero già a priori, ma significa anche vedersi applicare un coefficiente di trasformazione meno conveniente che abbassa ulteriormente l’importo della pensione mensile spettante.
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Quanto costa la pensione anticipata?
Per capire l’effettivo costo della pensione anticipata partiamo con un esempio: un lavoratore che guadagna 30.000 euro l’anno (prevedendo, per assurdo, che per tutta la vita lavorativa percepisca lo stesso stipendio annuo, senza flessioni e senza aumenti).
Il lavoratore verserà per ogni anno lavorato 9.900 euro di contributi che si sommeranno, anno dopo anno, nel suo montante contributivo. Supponiamo che il lavoratore abbia iniziato la propria attività a 25 anni e smetta di lavorare al raggiungimento dei 67 anni per accedere alla pensione di vecchiaia.
A quanto ammonta il suo montante contributivo? Basta moltiplicare i 9.900 euro di contributi che versa ogni anno per gli anni lavorati, che sono 42. Il montante contributivo è di 415.800 euro. Applicando al montante contributivo il coefficiente di trasformazione di chi va in pensione a 67 anni (5,723%) si ottiene una pensione lorda annua di 23.796 euro che corrisponde a una pensione mensile lorda di 1.830 euro.
Anticipare di 1 anno e 5 anni quanto costa?
Se lo stesso lavoratore volesse uscire un anno prima? Il suo montante contributivo sarebbe di 405.900 euro (perché calcolato su 41 anni di lavoro) e il coefficiente di trasformazione da applicare sarebbe del 5,531% per una pensione lorda annua di 22.450 euro e una mensile di 1.726 euro.
La questione si fa più critica se si prova a uscire con un anticipo maggiore. Supponiamo che allo stesso lavoratore sia offerta la possibilità di uscire a 62 anni, quanto perderebbe rispetto ai 67 anni?
Il montante contributivo a 62 anni sarebbe di 366.300 euro e il coefficiente da applicare del 5,184% per una pensione annuale lorda di 18.988 euro e una mensile di 1.460 euro.
Anticipare la pensione di 5 anni costerebbe al lavoratore 4.808 euro l’anno, 369 euro al mese in meno di pensione che in 20 anni portano a una perdita di oltre 96.000 euro. Per questo motivo è sempre da valutare bene l’anticipo della pensione.