A 67 anni di età in base alle norme in vigore nel 2025 un lavoratore può andare in pensione e presentare la domanda di pensione di vecchiaia ordinaria all’INPS. Ma grazie ad una importante novità introdotta dal governo oltre a raggiungere l’obiettivo del pensionamento, si può andare a recuperare un bel gruzzoletto. Per andare in pensione a 67 anni nel 2025 servono almeno 20 anni di versamenti. Per chi vanta una carriera contributiva totalmente contributiva e iniziata solo dopo il 31 dicembre 1995 c’è anche da rispettare l’importo minimo della pensione. Che nel 2025 è pari a circa 538 euro al mese. Ma per alcuni a 67 anni c’è anche la possibilità di recuperare arretrati della pensione, con una decorrenza anticipata derivante da un diritto alla pensione maturato ben 16 mesi prima.
Arretrati pensione, 8.000 euro subito dopo la domanda all’INPS, ecco come ottenerli
Dopo la legge di Bilancio, per alcuni di questi contribuenti c’è la possibilità non solo di andare in pensione nel 2025 prendendo almeno 538 euro al mese, ma anche di recuperare diverse mensilità di pensione.
Alcuni contribuenti che nel 2025 andranno in pensione con la quiescenza di vecchiaia ordinaria a 67 anni, potrebbero godere del vantaggio di richiedere all’INPS la decorrenza anticipata del trattamento. Infatti per alcuni lavoratori nella legge di Bilancio ecco che compaiono 16 mesi di taglio sull’età pensionabile che si traducono per chi è nato nel 1958 e quindi va in pensione nel 2025 a 67 anni di età, in ben 16 mensilità di arretrati sulla stessa pensione. E già moltiplicando i circa 530 euro al mese che sono l’importo minimo della pensione da raggiungere, ecco che si arriva già a circa 8.000 euro di arretrati da chiedere.
La pensione contributiva ha un calcolo particolare
In effetti dall’INPS potrebbe arrivare una pensione che possiamo definire retrodatata. La possibilità riguarda le lavoratrici che hanno avuto dei figli. Lavoratrici che, presentando nel 2025 la domanda di pensione, possono chiedere in base ai figli avuti, da 4 a 16 mesi di arretrati. Rinunciando però ad un calcolo della pensione con un coefficiente più favorevole.
Le lavoratrici che hanno avuto dei figli e che sono nate nel 1958, nel 2025 potranno andare in pensione di vecchiaia scegliendo tra una decorrenza della pensione anticipata da 4 a 16 mesi in base ai figli avuti ed un calcolo della pensione più vantaggioso grazie all’utilizzo di coefficienti più vantaggiosi sempre in base ai figli avuti.
Arretrati pensione, ecco come recuperare oltre 8.000 euro con la domanda di pensione all’INPS
Una lavoratrice nata nel 1958 nel presentare la domanda di pensione, può scegliere tra le due opzioni prima citate. Sempre che sia dentro il sistema contributivo non avendo contributi prima del 1996.
Se ha avuto uno o due figli può chiedere all’INPS il calcolo della pensione con il coefficiente dei 68 anni di età. Se i figli sono stati più di due invece può chiedere il calcolo della pensione con il coefficiente dei 69 anni di età. La pensione contributiva si calcola moltiplicando il totale dei contributi versati (montante contributivo) rivalutati al tasso di inflazione, per il coefficiente 5,608% a 67 anni, 5,808% a 68 anni e
6,024% a 69 anni. Evidente che l’importo della pensione annuale che si ottiene dopo queste operazioni matematiche, sale se si utilizza il coefficiente più alto.
Niente calcolo più favorevole, ma ben 16 mesi di arretrati sulla pensione
La lavoratrice però può anche rinunciare al coefficiente migliore. Accettando quello dei 67 anni di età. Rinunciare al calcolo più favorevole della pensione ma chiedendo il taglio di 4 mesi a figlio fino a massimo 16 mesi per chi di figli ne ha avuti 4 o più. In questo caso la lavoratrice chiede che la decorrenza della pensione scatti già a 66 anni e 8 mesi per chi ha avuto un solo figlio, a 66 anni e 4 mesi per chi ha avuto due figli, a 66 anni per chi ha avuto 3 figli e a 65 anni e 8 mesi per chi ha avuto più di 3 figli. In pratica, uscendo a 67 anni c’è chi si trova già a credito di diversi mesi di pensione. E con la liquidazione della prestazione ecco che le interessate potranno recuperare da 4 a 16 ratei di pensione sotto forma di arretrati.