Pensioni gennaio 2025 tra aumenti e arretrati che non arriveranno più, ecco perché e cosa è cambiato adesso. Pensioni gennaio 2025 tra aumenti e arretrati che non arriveranno più, ecco perché e cosa è cambiato adesso.

Aspettare i 67 anni e la pensione di vecchiaia chiudendo il lavoro a 57 anni, 598 euro di indennizzo e meno spese

In pratica è come andare in pensione già a 57 anni ma si tratta di un indennizzo che spetta solo ad alcune tipologie di lavoro.

A 57 anni di età c’è chi guarda alla pensione come un obiettivo molto distante. Un contribuente a questa età si trova infatti davanti ad altri 10 anni di carriera da completare.

Questa infatti è la distanza per colmare il gap anagrafico per arrivare a completare i requisiti per la pensione di vecchiaia.
Per il contribuente che sta lavorando bene, si tratta di 10 anni di sacrificio, perché bisognerà lavorare ancora per tutto questo tempo, a meno che per la carriera contributiva non si completano i requisiti per alcune misure di pensionamento anticipato.

Ma per il contribuente che sta lavorando e male, oppure non lavora più il guaio è doppio. E se questo contribuente è un lavoratore autonomo, chiudere l’attività diventa l’unica strada per due diversi motivi. Uno è il contenere le spese.

Se l’attività è fallimentare, non produce più utile, meglio chiudere. L’altro motivo invece è un indennizzo che l’INPS eroga per tutti gli anni che mancano ad arrivare alla pensione di vecchiaia.

Aspettare i 67 anni e la pensione di vecchiaia chiudendo il lavoro a 57 anni, 598 euro di indennizzo e meno spese

Prendere dei soldi, anche se pochi ed evitare di dover sostenere le solite spese che ci sono per andare avanti con una piccola attività commerciale, un piccolo bar o altro esercizio commerciale. La soluzione ideale per superare una crisi da cui non si riesce a venir via è questa.
Ma da dove parte questa possibilità? Per i lavoratori autonomi c’è un valido aiuto che può essere sfruttato e si chiama indennizzo commercianti. La soluzione ideale per chi chiude la sua attività di lavoratore autonomo ed in quanto tale non ha diritto per esempio alla Naspi, che invece spetta ai lavoratori dipendenti.
Il lavoratore autonomo che perde il lavoro perché la sua attività inizia per esempio a diventare fallimentare e sono più le spese che gli utili, può chiedere all’INPS una specie di pensione già a partire dai 57 anni di età. Un indennizzo che rappresenta il reddito ponte che li accompagna alla vera pensione a 67 anni. La misura è conosciuta come indennizzo commercianti oppure come rottamazione della licenza.

Cosa deve fare chi vuole prendere l’indennizzo da 598 euro al mese

L’indennizzo ai commercianti è quel trattamento erogato dall’INPS che serve al lavoratore autonomo che cessa definitivamente l’attività. E per cessazione definitiva si fa riferimento non solo alla chiusura fisica della saracinesca, ma anche alla riconsegna dell’autorizzazione al proprio Comune nonché alla cancellazione dal Registro delle Imprese, dagli Albi e così via.
Dal punto di vista dell’importo l’indennizzo è pari a 598,61 euro al mese, perché è pari al trattamento minimo INPS. L’età a partire dalla quale si può percepire questo strumento è a 57 anni. Ma solo se l’interessato è una lavoratrice autonoma.

Per le donne c’è il vantaggio massimo dal punto di vista anagrafico. per gli uomini invece si parte dai 62 anni di età. Una volta entrati nel perimetro dell’indennizzo commercianti gli interessati lo percepiranno fino all’età pensionabile prevista dalle normative vigenti. Sempre che gli stessi abbiano almeno 20 anni di contributi versati al compimento dei 67 anni di età.

598 euro di indennizzo e meno spese, ma non per tutti

Per accedere all’indennizzo occorre che al momento della domanda l’interessato abbia almeno 5 anni di versamenti alla Gestione Separata Commercianti. Non tutti i commercianti possono avere diritto all’indennizzo. Nello specifico la misura riguarda:

  • esercenti attività commerciale al minuto in sede fissa;
  • esercenti attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, in qualità di titolari o coadiutori;
  • agenti e rappresentanti di commercio;
  • esercenti attività commerciale su aree pubbliche, anche in forma itinerante, in qualità di titolari o coadiutori.

Il vantaggio quindi si materializza con l’indennizzo economico percepito. Ma occorre anche considerare ciò che un commerciante deve spendere per andare avanti, sopratutto ad attività commerciale o simile fallimentare.

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