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Assegno di Inclusione (ADI) addio per gli invalidi ma non solo, serve nuova domanda?

Ecco cosa sta succedendo per l’Assegno di Inclusione (ADI) per gli invalidi con pratiche decadute o sospese.

Ci sono tanti beneficiari dell’Assegno di Inclusione (ADI) che ad agosto non hanno preso la classica ricarica di sussidio. E lo stesso è capitato a settembre. Ma perché numerose domande sono decadute? E perché altre sono sospese? Dall’INPS i chiarimenti sono pochi e non chiari. I Patronati non sanno da dove cominciare anche perché dall’INPS si capisce poco. E allora cosa possono fare i beneficiari dell’ADI?

Assegno di Inclusione (ADI) addio per gli invalidi ma non solo, serve nuova domanda?

La ricarica di settembre 2024 per quanto riguarda l’Assegno di Inclusione non è arrivata a tutti i beneficiari come successo già con le ricariche di agosto. Di conseguenza adesso ci sono tanti beneficiari di ADI che non l’hanno preso da due mesi. Ma da dove nasce quella che a tutti gli effetti è una grande problematica per chi comunemente vive di questo sussidio?

La decadenza dall’ADI non è una cosa rara di questi tempi, perché come sempre esiste una regola precisa per ogni sussidio contro la povertà che è in vigore prevede. Lo faceva per esempio anche il Reddito di Cittadinanza. I requisiti per ottenere l’Assegno di Inclusione vanno rispettati sia per entrare nel beneficio ed essere inserito nel programma di aiuto, che durante i mesi di fruizione dello stesso beneficio. Quindi, se nel corso dei mesi di beneficio qualcosa cambia e i requisiti non sono più rispettati, il beneficio decade.

Ecco quando le cose cambiano e incidono sull’ADI

Per esempio, se un componente del nucleo familiare beneficiario dell’Assegno di Inclusione ha iniziato a percepire un determinato reddito, anche proveniente da un ammortizzatore sociale come è la Naspi, qualcosa può cambiare. Se per via di questo nuovo reddito si superano le soglie, il beneficio dell’Assegno di Inclusione può decadere. Oppure può ridursi di importo.
Una cosa da sottolineare però, riguarda i limiti di reddito che per l’ADI sono diversi dal Reddito di Cittadinanza. A tal punto che c’è più margine con l’ADI di preservare il sussidio anche in presenza di nuovo reddito da lavoro sia autonomo che dipendente. Se un componente trova nuovo lavoro, se da questa attività non esce fuori un reddito superiore a 3.000 euro, non cambia nulla per il diritto all’ADI o per l’importo dell’ADI.

Adesso ci si mette anche l’INPS con presunte anomalie dei sistemi informatici


Ma a prescindere da tutte queste variazioni che possono incidere sul beneficio, e di cui il beneficiario dell’ADI deve dare notizia all’INPS in modo tale da consentire all’Istituto di quantificare il sussidio, ci sono casi di sospensione e decadenza che possono sembrare inspiegabili.

Dopo agosto pure settembre è stato un mese abbastanza particolare per quanto concerne l’Assegno di Inclusione. Sono sopraggiunti diversi provvedimenti di decadenza e sospensione del beneficio anche a settembre. E c’è chi dopo non aver percepito nulla ad agosto, si trova ancora in questa situazione, non avendo preso nulla nemmeno questo mese.

Paradossalmente si trovano meglio coloro che hanno già ricevuto il provvedimento di decadenza dall’ADI perché in questo modo, se la situazione non è addebitabile al diretto interessato, quest’ultimo può ripresentare la domanda. Una cosa che invece con la sospensione non si può fare. E bisogna aspettare che l’INPS completi l’istruttoria della pratica che ha portato alla sospensione.

L’Assegno di Inclusione invalidi sospeso o decaduto, cosa fare adesso?


Ma perché una domanda di ADI viene sospesa o decade senza che siano sopravvenuti cambiamenti da parte del beneficiario?
Per esempio, pare che nel mese di settembre ad essere penalizzati da questa situazione siano stati gli invalidi.
E sembra che alla base di tutto ci siano delle stranezze relative al sistema informatico dell’INPS. I Patronati ai loro assistiti hanno già comunicato che sono state riscontrate le anomalie relative alla disabilità con le domande di ADI collegate alle invalidità, che sono decadute. Dall’INPS al momento non è chiaro come risolveranno, quindi bisogna solo rimanere in attesa.