Addio al reddito di cittadinanza parte il reddito di inclusione Addio al reddito di cittadinanza parte il reddito di inclusione

Assegno di inclusione al via, aumentano i beneficiari nel 2024

Ecco il nuovo assegno di inclusione, presto le domande, ma come funziona il nuovo sussidio?

Ormai per l’assegno di inclusione siamo in dirittura di arrivo. La misura individuata dal governo per prendere il posto del reddito di cittadinanza presto potrà essere richiesta dagli interessati. Ed ultimamente, in vista dell’avvio della misura, ecco che emergono novità molto importanti, soprattutto sulla platea dei potenziali beneficiari.

Assegno di inclusione al via ecco per chi è il nuovo sussidio

Chi ha perso già nel corso del 2023 il reddito di cittadinanza, il governo ha introdotto il supporto alla formazione e al lavoro. Si tratta di una misura diversa dal reddito di cittadinanza sia come struttura che come importi. Una misura destinata a soggetti facenti parte di una famiglia composta solo da occupabili al lavoro. Parliamo di soggetti di età compresa tra i 18 ed i 60 anni e senza problemi di invalidità. Per gli altri, ovvero per chi nel nucleo familiare ha almeno un componente invalido, minore di 18 anni o con più di 59 anni di età, ecco che da gennaio al posto del reddito di cittadinanza che prenderanno fino a dicembre, si passerà all’assegno di inclusione. La misura dovrebbe ricalcare in tutto il reddito di cittadinanza.

Assegno di inclusione, come funziona?

L’Assegno di inclusione parte quindi il primo gennaio 2024. E come il reddito di cittadinanza. è una misura condizionata al possesso di requisiti di residenza ed al possesso di requisiti reddituali e patrimoniali di un certo tipo. La misura inoltre prevede all’adesione obbligatoria ad un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa. Come detto la misura riguarda famiglie al cui interno ci sono soggetti fragili come quelli prima citati. Ma può essere preso anche da famiglie al cui interno ci sono soggetti inseriti in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali. Per esempio, gli affetti da dipendenze da droga, alcol e gioco, oppure le vittime di violenza di genere e così via dicendo.
Al momento della presentazione della domanda bisogna avere diversi requisiti. In primo luogo la cittadinanza italiana, comunitaria o extracomunitaria con regolare permesso.
Bisogna essere residenti in Italia per almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 anni in modo continuativo. Importanti sono i requisiti economici.

I requisiti economici e patrimoniali dell’assegno di inclusione

L’ISEE non deve superare 9.360 euro. Il reddito familiare non deve superare 6.000 euro annui per un single ed aumentato in base al corrispondente parametro della scala di equivalenza basata sui componenti il nucleo familiare. Se la famiglia ha al suo interno esclusivamente soggetti sopra i 67 anni e disabili, la soglia di reddito familiare non deve superare 7.560 euro annui, sempre commisurata alla scala di equivalenza. Il patrimonio immobiliare ad esclusione della casa di abitazione, non deve eccedere i 30.000 euro. Ma se la casa di abitazione ha un valore ai fini IMU superiore a 150.000 euro, si tiene conto pure di questo immobile.
Per quanto riguarda i soldi in banca o alle poste, di qualsiasi forma, questi non devono superare 6.000 euro per un single, con in più 2.000 per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di euro 10.000. In presenza di minorenni, ulteriori 1.000 euro a soggetto da aggiungere ai 10.000 euro, oppure 5.000 e 7.500 euro aggiuntivi a soggetti disabile o disabili gravi.

Altre particolarità dell’assegno di inclusione

Vietato avere intestati (tutti i membri della famiglia), autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 centimetri cubici o moto superiori a 250 centimetri cubici. Ma solo se immatricolati a partire da 3 anni prima la data di presentazione della domanda.

L’importo dell’assegno di inclusione integra il reddito familiare fino a euro 6.000 annui, sempre da parametrare per la scala di equivalenza. Inoltre il nuovo sussidio offre una componente per l’affitto di chi vive in locazione con contratto regolarmente registrato, fino a 280 euro al mese.

L’Assegno di inclusione potrà essere richiesto in modalità telematica come il reddito di cittadinanza. La domanda si presenta all’INPS e verrà rilasciata una nuova Card che si chiamerà carta di inclusione. Bisognerà iscriversi ad una piattaforma e partecipare ai programmi previsti dai centri sociali. Entro 120 giorni dalla concessione del beneficio bisogna sottoscrivere i patti di inclusione sociale ed ogni 3 mesi bisogna andare ai centri per verificare i progressi ottenuti dal punto di vista lavorativo e sociale.