Assegno di Inclusione, perché c’è chi a gennaio prenderà meno soldi? Assegno di Inclusione, perché c’è chi a gennaio prenderà meno soldi?

Assegno di Inclusione, come incide l’ISEE corrente

Assegno di Inclusione e le regole sul come incide l’ISEE corrente dal punto di vista degli importi.

Si sta avvicinando la data di scadenza per l’incasso della prima ricarica di Assegno di Inclusione del 2025. La misura ha superato il primo anno di funzionamento. Però adesso c’è chi troverà con questo primo rateo l’amara sorpresa di una ricarica più bassa di quella a cui si erano abituati nel 2024. Nonostante l’incremento dell’Assegno di Inclusione deciso dal governo nel 2025 con la correzione di alcuni requisiti, per molti nell’aria c’è questa cattiva notizia. Il problema nasce dal nuovo ISEE 2025, cioè dal rinnovo della certificazione utile a prendere questo beneficio. Se chi presenta la DSU commette una dimenticanza, ecco che il rischio diventerà reale.

Assegno di Inclusione, perché c’è chi a gennaio prenderà meno soldi?

Il diritto all’Assegno di Inclusione come qualsiasi altro sussidio, e come per il suo predecessore cioè il Reddito di Cittadinanza ha nell’ISEE lo strumento fondamentale. L’ISEE deve essere sempre in corso di validità. Quindi il rinnovo è obbligatorio visto che quello del 2024 è scaduto il 31 dicembre scorso. Ma se gli interessati nel 2024 avevano percepito somme maggiorate di Assegno di Inclusione grazie all’ISEE corrente, il nodo viene al pettine come si dice in questi casi.
Infatti chi ha subito sostanziali cali di reddito e patrimonio rispetto al 2022 (magari già nel 2023 o nel 2024), ha provveduto senza dubbio a richiedere l’ISEE corrente perché grazie a questa versione di ISEE ha potuto percepire un Assegno di Inclusione migliore. L’ISEE corrente si può ottenere dopo aver richiesto e ricevuto l’ISEE ordinario. Va detto però che l’ISEE corrente dura solo 6 mesi, alla scadenza dei quali torna in corso di validità l’ISEE ordinario. Un esempio chiarirà meglio il tutto. A gennaio 2024 un contribuente ha presentato la DSU, indicando redditi e patrimoni del 2022. Ricevendo l’ISEE ordinario 2024. Ma se dopo il 2022 l’interessato ha subito un calo reddituale, dopo aver ottenuto l’ISEE ordinario a febbraio ha chiesto tramite nuova DSU, l’ISEE corrente. Quindi, l’ISEE ordinario è stato quello in corso di validità fino a gennaio 2024 e su questo ISEE che l’INPS ha erogato la prima mensilità 2024. A febbraio poi è diventato in corso di validità l’ISEE corrente. Valido fino a luglio 2024. Alla scadenza dell’ISEE corrente, se non lo rinnova il diretto interessato, ecco che l’INPS tornerà a trattare come in corso di validità l’ISEE ordinario.

ISEE ordinario ed ISEE corrente cosa cambia?

La discordanza di validità tra ISEE ordinario ed ISEE corrente finisce spesso con il determinare ricariche mensili diverse da un mese all’altro di Assegno di Inclusione.
Per esempio c’è chi a inizio 2024 ha presentato la domanda di Assegno di Inclusione dopo aver ottenuto un ISEE ordinario prendendo per qualche mese un Assegno di Inclusione calcolato in base all’ISEE ordinario che faceva riferimento all’anno 2022. Se in quegli anni il reddito del diretto interessato è stato più alto, frutto magari di un’attività lavorativa svolta, è evidente che l’importo dell’Assegno di Inclusione è stato più basso in quei mesi.

Poi una volta ottenuto l’ISEE corrente al posto dell’ordinario, l’INPS ha ricalcolato l’importo della prestazione finendo con il concedere per tutti i mesi in cui l’ISEE corrente è stato in validità, una ricarica maggiore di Assegno di Inclusione. Ma l’ISEE corrente dura solo 6 mesi e una volta scaduto torna ad essere valido l’ISEE ordinario.

Assegno di Inlcusione, ISEE corrente e ISEE ordinario

Quindi, il problema è che alla scadenza dell’ISEE corrente senza il rinnovo da parte del diretto interessato l’ Assegno di Inclusione torna inevitabilmente ad essere più basso. E se il ritorno ad una ricarica più bassa si trascina a dicembre, è probabile che a gennaio a prescindere da un ISEE 2025 più basso, gli interessati percepiscono un trattamento basso come a fine 2024.
Come abbiamo scritto in precedenti articoli, il mese di gennaio inteso come mese di ricarica dell’ADI è pagato sempre, anche se non si provvede a rinnovare immediatamente l’ISEE. In altri termini si usa l’ISEE 2024, e se l’ultimo in corso di validità è l’ISEE ordinario, ecco che il danno è compiuto.