Il sussidio contro la povertà e per l’inclusione sociale, l’ADI, acronimo di Assegno di Inclusione, ha un importo variabile in base a tanti fattori. L’importo base è da 500 euro al mese. Cifra che come vedremo spetta a determinati single e che va parametrato alla scala di equivalenza sui componenti il nucleo familiare se presenti e se dentro il perimetro dell’ADI.
Come si calcola il corrispettivo preso di Assegno di Inclusione
I 500 euro non spettano a tutti. Infatti sono la cifra che prende solo un single privo di qualsiasi altro reddito mensile. Il motivo è semplice. Parliamo della parte di ADI relativa all’integrazione al reddito del beneficiario. Ogni componente in più della famiglia che è dentro il perimetro dell’ADI, ovvero è over 60, minorenne, invalido, preso in carico dai servizi sociali o con carichi di cura a sua volta, va lievitare l’importo del sussidio. Naturalmente la parte di integrazione reddituale non è uno vale uno nel senso che non ci sono 500 euro a componente. Esiste un particolare meccanismo che ha le cosiddette scale di equivalenza che vengono usate per determinare l’importo del trattamento spettante a quel determinato nucleo familiare.
Un meccanismo forse poco equo ma che è stato usato anche per il Reddito di Cittadinanza per esempio.
Per approfondire leggi anche: Assegno di inclusione si riparte da capo, come prendere 650, 700 o 750 euro al mese
Perché due persone insieme valgono di più di due persone separate secondo le regole dell’ADI
Un nucleo familiare composto da due fratelli over 60 senza altri redditi e senza problematiche relative all’invalidità prendono 700 euro al mese di sussidio. Infatti la scala di equivalenza prevista dice che fermo il fattore uno per il singolo, si aggiunge 0,4 per ogni componente over 60 successivo al primo. Significa che 500 euro vanno moltiplicati per 1,4 ed ecco arrivare a 700 euro l’importo del sussidio.
Prima parlavamo di poca equità dell’Assegno di Inclusione. Infatti se i due fratelli non vivevano sotto lo stesso tetto, ma in due distinte case, magari entrambe in comodato d’uso gratuito, avrebbero preso 500 euro cadauno.
Come passare da 500 a 780 euro al mese di Assegno di Inclusione
La casa in comodato d’uso dicevamo. E proprio sulla casa di abitazione del nucleo familiare che si può aprire un ragionamento riguardante il sussidio. Che grazie alla casa per molti può passare da 500 euro al mese a 780 euro al mese. Sempre alla pari di quanto accadeva prima con il Reddito di Cittadinanza infatti anche con l’Assegno di Inclusione c’è la componente dell’affitto imputato. In pratica si può includere nell’Assegno di Inclusione un contributo per l’affitto dell’immobile adibito a casa di abitazione del soggetto beneficiario del sussidio. Un contributo che arriva fino a 3.360 euro annui perché è pari esattamente a 280 euro al mese. Naturalmente parliamo di soggetti che hanno un contratto di affitto regolarmente registrato. Tanto è vero che nella domanda di ADI vanno inseriti gli estremi della registrazione di detto contratto. Chi vive in locazione ed ha dimenticato di indicare la casa in affitto deve intervenire quindi. Lo stesso deve fare chi per esempio solo da poco è passato a vivere in affitto.