Sono stati mesi particolari quelli dell’Assegno di Inclusione dopo l’estate. Mesi di controlli da parte dell’INPS e di sussidi sospesi per accertamenti. Da un lato i controlli dell’Istituto sulle invalidità e sulle dichiarazioni riguardo il grado di invalidità dichiarato in sede di presentazione della domanda di Assegno di Inclusione e di DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) per l’ISEE. Da un altro lato il controllo riguarda l’obbligo di nuova presentazione ai servizi sociali decorsi 90 giorni dalla precedente visita.
Sono questi i due motivi che hanno portato a uno stop del sussidio per molti beneficiari. Tantissimi infatti il 26 e 27 ottobre scorso non hanno ricevuto la tanto attesa ricarica mensile. Ma oggi arriva la conferma che, per chi ha risolto, che novembre sarà un mese ricco per chi aspetta i soldi dell’Assegno di Inclusione.
Non sempre la sospensione può essere risolta a favore del titolare
Partiamo dal presupposto che se qualcuno ha dichiarato il falso sulla domanda di Assegno di Inclusione, come per esempio, sul grado di invalidità in suo possesso, la situazione può essere seria. Infatti per poter prendere l’ADI come invalido serve il 67% almeno di invalidità civile. Oppure se un soggetto èp invalido con grado compreso tra il 46% ed il 66%, serve la presa in carico del proprio servizio sociale comunale o del servizio sanitario pubblico.
Chi ha ricevuto la sospensione per aver dichiarato di avere l’invalidità sopra il 66% ma non l’aveva, a meno di errori di valutazione dell’INPS, passa dalla semplice sospensione del sussidio alla revoca sanzionatoria. Perché probabilmente dovrà restituire i soldi indietro all’INPS. E per tutti i mesi di sussidio presi indebitamente.
Se invece c’è un errore di valutazione da parte dell’INPS e l’interessato ha provveduto a fornire le prove di quanto da lui stesso dichiarato, allora la mensilità di ottobre non versata verrà incassata a partire dal 15 novembre. Per poi passare naturalmente al 27 novembre per l’incasso del nuovo rateo, quello cioè del mese corrente.
La visita ai servizi sociali del Comune è obbligatoria
Diverso è il caso di chi non ha preso la mensilità di ottobre con ADI sospeso per mancata presentazione al servizio sociale comunale. Infatti dopo il primo appuntamento, a 120 giorni dalla data di presentazione della domanda di Assegno di Inclusione o da quando è partita la piattaforma GEPI di collegamento tra INPS e Comuni, ne seguono altri ogni 90 giorni.
Chi credeva di dover essere convocato dai servizi sociali per il nuovo appuntamento ha sbagliato. E sono tanti che non avendo preso contatto con i servizi sociali del proprio Comune, ad ottobre hanno visto bloccato il sussidio. Niente ricarica quindi. Il servizio sociale comunale come previsto dalla normativa, non è tenuto a contattare i beneficiari per gli appuntamenti a cadenza prefissata. Devono essere gli interessati da soli a provvedere.
Chi dopo la sospensione ha provveduto subito a presentarsi ai servizi sociali, adesso riceve la ricarica di ottobre entro il 15 novembre. Per prendere poi la ricarica di novembre come sempre il 27 dello stesso mese. Ecco perché per l’Assegno di Inclusione due ricariche a novembre al posto di una.