Assegno di Inclusione e bonus per chi rinnova subito l’ISEE, e si prendono più soldi Assegno di Inclusione e bonus per chi rinnova subito l’ISEE, e si prendono più soldi

Assegno di Inclusione e bonus per chi rinnova subito l’ISEE, e si prendono più soldi


Sei stato escluso da bonus, agevolazioni en prestazioni assistenziali? Ti hanno respinto già la domanda di Assegno di Inclusione e sei disperato? La soluzione c’è ed in alcuni casi basta poco. Perché tornare a poter godere dei bonus sociali sulle bollette di luce e gas, o prendere un sussidio come è l’Assegno di Inclusione si può fare anche se tutto sembra perduto. E si parte dall’ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente di un nucleo familiare.

Assegno di Inclusione e bonus per chi rinnova subito l’ISEE, e si prendono più soldi

ISEE e prestazioni assistenziali, il connubio che molti sottovalutano
L’ISEE è il certificato obbligatorio da avere e che serve alle famiglie per l’accesso a bonus, agevolazioni e prestazioni assistenziali compreso naturalmente l’Assegno di Inclusione. In effetti è solo grazie all’ISEE che una famiglia può prendere per esempio i bonus sociali su luce e gas. L’uso dell’ISEE è vario, perché serve anche per la riduzione delle tasse universitarie, per ottenere prestazioni assistenziali quali l’Assegno di Inclusione e il Supporto Formazione Lavoro. ma serve anche per prendere il giusto Assegno Unico sui figli a carico sotto i 21 anni. Tutti i bonus e le prestazione infatti prevedono determinati limiti ISEE. Ed in presenza di un ISEE troppo alto, ilm rischio concreto è di perdere i benefici di queste agevolazioni e di queste prestazioni.


Perché il meccanismo dell’ISEE è criticabile


Alla luce del particolare meccanismo dell’ISEE ci sono da dire alcune cose. Per ottenere un ISEE bisogna presentare la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica). Una autentica autocertificazione in cui indicare i redditi ed i patrimoni di tutti i componenti il nucleo familiare. Ma i dati da considerare, sia come redditi che come patrimonio per l’ISEE 2024 sono quelli del 2022. Così come per l’ISEE 2025 serviranno i dati 2023. Perché l’ultima stagione reddituale completa è quella dei due anni precedenti l’anno di presentazione della DSU. L’ISEE fa riferimento alla situazione di una famiglia dei due anni precedenti, e se nel frattempo tutto è cambiato? Se i soldi in banca non ci sono più o se un componente della famiglia che nel 2022 aveva reddito oggi non lo ha più? Per i critici, l’ISEE dovrebbe essere più vicino alla situazione reale della famiglia. Alla situazione attuale e non guardare troppo al passato. Perché c’è chi due anni fa viveva meglio di oggi. E questo è un dato oggettivo. Così come al contrario, c’è chi oggi ha situazioni economiche e reddituali migliori di quelle di due anni fa. E che potenzialmente danno diritto anche a chi non è meritevole, di prendere bonus e prestazioni. Uno strumento utile a correggere questa anomalia c’è. E i contribuenti possono usarlo sempre. Ecco perché si possono prendere Assegno di Inclusione e bonus sfruttando questa particolarità.


Assegno di Inclusione e bonus ecco come prenderli


Una famiglia con un ISEE troppo relativo al 2022, perde bonus e prestazioni. A mano che non si trova nella condizione di ottenere il cosiddetto ISEE corrente. L’importante è aver avuto delle concrete ed evidenti perdite di reddito e patrimonio negli ultimi periodi, cioè nei periodi successivi a quelli a cui fa riferimento l?ISEE ordinario. Perdere almeno il 25 % del reddito complessivo, oppure aver perso il lavoro, o aver cessato di percepire un ammortizzatore sociale, sono casi che determinano la possibilità di ottenere dietro presentazione di una nuova DSU, l’ISEE corrente, che è la versione aggiornata allo stato attuale dei redditi e dei patrimoni della famiglia. Perché l’ISEE corrente si può chiedere anche per variazioni della condizione patrimoniale della famiglia (tanto i soldi in banca o alle poste che le case, i fabbricati e i terreni. A

Esempi pratici di utilizzo dell’ISEE corrente per l’Assegno di Inlcusione

ttenzione però, non appena ottenuto l’ISEE corrente le autorità che erogano le agevolazioni useranno l’ISEE corrente al posto dell’ISEE ordinario. Ma l’ISEE corrente scade in 6 mesi mentre l’ISEE ordinario scade il 31 dicembre di ogni anno. Dopo 6 mesi occorre ripetere l’operazione e chiedere nuovamente l’ISEE corrente. Altrimenti automaticamente le amministrazioni che erogano bonus e agevolazioni, torneranno ad usare l’ISEE ordinario. Per esempio, chi ad inizio anno è stato escluso dall’Assegno di Inlcusione per colpa dell’ISEE troppo alto, ma da marzo, dopo aver ottenuto l’ISEE corrente ha percepito il sussidio a settembre dovrà rinnovare la DSU, chiedendo di nuovo la versione corrente dell’indicatore. Altrimenti l’INPS tornando a usare l’ISEE ordinario bloccherà il sussidio. Lo stesso vale per chi alla luce dell’ISEE corrente ha preso per esempio 500 euro al mese di Assegno di Inclusione mentre ad inizio anno nel prendeva 200. Dopo i 6 mesi di validità dell’ISEE corrente, il ritorno all’ISEE ordinario riporta a 200 euro l’importo del sussidio.