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Assegno di Inclusione e come prendere di più di 500 euro al mese

L’Assegno di Inclusione è la principale misura di sostegno reddituale per soggetti bisognosi di aiuto da parte dello Stato. Dal primo gennaio 2024 ha preso il posto del Reddito di Cittadinanza, naturalmente con tutte le dovute differenze.

A partire da una platea di riferimento che è nettamente più contenuta. Oggi ci sono famiglie che proprio per via del taglio di platea, o non prendono l’Assegno di Inclusione o lo prendono in misura ridotta. Perché i nuclei familiari considerati interamente per il Reddito di Cittadinanza, oggi vengono considerati in maniera differente.

A volte però molto dipende da ciò che una famiglia conosce e ciò che non fa anche avendone la possibilità. Per esempio ci sono famiglie che non sanno di avere diritto ad un Assegno di Inclusione più alto di 500 euro come invece prendono adesso.

Assegno di Inclusione e come prendere di più di 500 euro al mese

L’Assegno di Inclusione come il Reddito di Cittadinanza hanno, nella parte di integrazione reddituale dei richiedenti, la linea di partenza a 500 euro. In termini pratici, un singolo senza redditi e senza patrimoni, con ISEE zero può prendere 500 euro al mese di ricarica. Questo anche con l’Assegno di Inclusione. Poi c’è da moltiplicare questo importo per la scale di equivalenza, ovvero per i componenti il nucleo familiare che rientrano nel benefit. Ed è in questo aspetto che si materializza la differenza maggiore tra Assegno di Inclusione e Reddito di Cittadinanza.

I calcoli dell’Assegno di Inclusione meno favorevoli rispetto al Reddito di Cittadinanza

Per esempio, con il Reddito di Cittadinanza una famiglia di 3 persone, a prescindere da tutto se aveva ISEE zero, prendeva un sussidio commisurato su tutti e tre i componenti. Nell’Assegno di Inclusione invece si valuta solo l’over 60, il minorenne, l’invalido o chi è preso in carico dai servizi sociali e assistenziali, oppure chi ha carichi di cura.

Quindi, importi nettamente inferiori. Tanto è vero che le famiglie che prendevano un Reddito di Cittadinanza per tre componenti, oggi prendono l’Assegno di Inclusione per un solo componente. A volte c’è poco da fare. In altri casi invece si può intervenire. Magari perché nella Dichiarazione Sostitutiva Unica valida per l’ISEE non è stato inserito un dato che può portare il familiare ad essere considerato valido ai fini del calcolo dell’Assegno di Inclusione.

Assegno di Inclusione da 500 euro, ecco come farlo salire

L’Assegno di Inclusione riguarda anche gli invalidi. Soprattutto se sono di età compresa tra i 18 ed i 59 anni di età. Infatti parliamo del perimetro dove l’Assegno di Inclusione non opera. Infatti soggetti senza grandi problemi che hanno già compiuto 18 anni e non hanno compiuto ancora 60 anni, in quanto soggetti attivabili al lavoro, non rientrano nell’Assegno di Inclusione. Una famiglia da tre persone con due tra questi soggetti che sono attivabili al lavoro ed uno solo no, prende un Assegno di Inclusione come se fosse indirizzato ad un singolo, ovvero da 500 euro al mese.

Per il Reddito di Cittadinanza invece la stessa famiglia prendeva un assegno valido per tutti e tre i componenti. Ecco perché capire quando un soggetto che ha una piccola invalidità può rientrare nel benefit è fondamentale. Gli invalidi con percentuali comprese tra il 46% ed il 66%, non sono considerati propriamente invalidi dal punto di vista dell’Assegno di Inclusione.

Invalidi a partire dal 46% dentro il sussidio, ma solo in questo modo

Perché per rientrare come invalido nell’Assegno di Inclusione la percentuale di invalidità deve essere pari al 67% almeno. Ma chi ha una disabilità superiore al 46% ha una possibilità concreta di rientrare lo stesso tra i beneficiari del sussidio. E finire fuori dalla platea degli attivabili.

Un invalido tra il 46% ed il 66% ha la possibilità di farsi prendere in carico dai servizi sanitari o assistenziali. In questo caso alla pari di chi ha dipendenze da droga, alcol o gioco, o da chi ha patologie che non sono considerate propriamente invalidanti ma comunque gravi, il soggetto può essere comunque considerato valido ai fini del calcolo dell’Assegno di Inclusione.