Pensioni di importo sbagliato, ecco come prendere oltre 130 euro in più dall’INPS con una domanda Pensioni di importo sbagliato, ecco come prendere oltre 130 euro in più dall’INPS con una domanda

Assegno di Inclusione negato: l’ISEE è un problema

Ecco alcuni problemi che possono trovare quelli che hanno richiesto l’Assegno di Inclusione, e tutto parte dagli ISEE.

Passare dal Reddito di Cittadinanza all’Assegno di Inclusione sembrava una cosa da niente per molte famiglie e molti singoli che hanno preso il vecchio sussidio fino a dicembre. La scrematura del Reddito di cittadinanza che da luglio 2023 ha avuto i primi effetti, sembrava sollevare da eventuali problematiche quanti si erano salvati. Adesso però con le novità riguardanti l’ISEE, quelle certezze che parevano evidenti, vengono drasticamente meno.

Assegno di Inclusione negato: l’ISEE è un problema

L’ISEE per prendere l’Assegno di Inclusione deve essere in corso di validità. Quindi serve quello 2024, visto che quello del 2023 è scaduto a dicembre. Per i primi mesi, cioè per gennaio e febbraio, come dimostra anche il fatto che le domande di ADI sono state avviate in base al vecchio ISEE, quello 2023 è ancora buono. Purtroppo però le regole sugli ISEE nel 2024 sono cambiate. E ci saranno soggetti che perderanno il diritto all’Assegno di Inclusione proprio per via del nuovo ISEE.

Il nuovo ISEE è diverso da quello dello scorso anno

Sostanzialmente sono due le casistiche che possono portare un beneficiario del Reddito di Cittadinanza a perdere l’Assegno di Inclusione per via dell’ISEE. Il primo caso è fisiologico, perché cambiando anno di riferimento, il valore dell’ISEE può mutare, e quindi portare fuori dal perimetro dell’Assegno di Inclusione un soggetto che in base all’ISEE del 2023 ne avrebbe avuto diritto. L’ISEE 2023 si basava su redditi e patrimoni del 2021. Invece l’ISEE 2024 si basa su redditi e patrimoni del 2022. Una fonte di reddito in più, un componente il nucleo familiare in meno, una dotazione bancaria in più e così via dicendo, tra 2021 e 2022 ed ecco sforare le soglie di ISEE o di reddito familiare, e l’Assegno di Inclusione non spetta più.

Il caso dei nuclei familiari mono-componente

Un altro caso invece, che riguarda sempre l’ISEE, ma che è figlio delle novità sulla nuova DSU è quello dei nuclei familiari mono-componente. A prescindere dall’età del diretto interessato, con l’ISEE 2024 chi non ha redditi a sufficienza per poter essere considerato indipendente dal punto di vista reddituale, viene attratto dal nucleo familiare di origine. Significa che i soggetti che hanno redditi propri del 2022 sotto 2.840 euro (o 4.000 euro per i soggetti under 24), devono entrare nell’ISEE dei genitori. E questo è un evidente limite alle possibilità di accesso al nuovo sussidio. Perché tanti erano i singoli che percepivano il sussidio proprio in forza al fatto che erano senza reddito e che vivevano da soli.