Novità importante che riguarda l’Assegno di Inclusione. La misura che ormai ha fatto dimenticare a tutti il Reddito di Cittadinanza ormai è attiva da oltre un anno. Dopo i soliti problemi di avvio, la misura è a regime. Ma adesso arriva il messaggio INPS numero 592 del 17 febbraio 2025 che produce delle novità molto importanti per quanti erano stati esclusi dalla misura o per quanti la stanno prendendo ma con importi che non convincono.
Assegno di Inclusione, potrebbero arrivare arretrati, ecco perché
Per i beneficiari dell’Assegno di Inclusione o per chi ci ha provato ma ha visto la sua domanda respinta, l’INPS adesso apre a delle possibilità davvero importanti. Perché nel primo caso si potrebbe arrivare ad un netto aumento degli importi e nel secondo caso ad un rientro nella misura prima negato.
Quando il governo decise di varare l’Assegno di Inclusione cancellando con un autentico colpo di spugna il Reddito di Cittadinanza, ecco che sul nuovo sussidio rispetto al precedente si parlava di misura più equa e giusta. A partire dal fatto che la misura è stata dedicata solo a famiglie al cui interno vi sono minori, over 60, invalidi al 67% almeno, o persone con carichi di cura o presi in carico da servizi socio sanitari o assistenziali. Per gli altri che non rientrano ecco la soluzione dell’altro sussidio introdotto, cioè il Supporto Formazione e Lavoro.
Ecco cosa accade adesso dopo il messaggio INPS
Per l’Assegno di Inclusione però sono nate diverse problematiche che adesso l’INPS mira a risolvere. A partire dal fatto che molte domande sono state bocciate e molti beneficiari stanno prendendo cifre inferiori perché il carico di cura di molti beneficiari è stato male considerato. Ma cosa sono i carichi di cura? Sono quelli che riguardano soggetti dentro il nucleo familiare che pur non rientrando nella platea dei beneficiari come età o invalidità, entrano lo stesso perché hanno a che fare con l’assistenza che devono svolgere ad un invalido in famiglia, ad un figlio sotto i 3 anni di età oppure a più figli se nel nucleo sono presenti almeno tre minorenni.
Arretrati per l’Assegno di Inclusione, ecco per chi
Ecco quindi che nel messaggio l’INPS adesso stabilisce l’applicazione fissa ed automatica del coefficiente 0,40 per la scala di equivalenza ai maggiorenni che si occupano della cura di un soggetto tra quelli prima citati. Questo produce un effetto assai particolare, perché chi non è stato riconosciuto beneficiario per questa interpretazione sui carichi di cura o chi sta prendendo un sussidio senza quel 0,40 aggiuntivo di scala di equivalenza adesso avrà il suo ritorno.
L’INPS conferma che procederà a integrare le domande già accolte e in corso di pagamento ricalcolando gli importi realmente spettanti tenendo conto anche del carico di cura e integrando l’importo non riconosciuto in precedenza con arretrati. E per le domande respinte il riesame potrebbe portare ad accoglimenti postumi delle richieste, con soggetti precedentemente esclusi che adesso potrebbero rientrare nel beneficio.