Prendere l’Assegno di Inclusione per molte famiglie ha rappresentato una importante notizia. Perché sono tanti i soggetti che si trovano in difficoltà economica. C’è chi proviene dal reddito di cittadinanza. Ma c’è anche chi per la prima volta si affaccia ad un aiuto di Stato o sussidio che dir si voglia. Ma lo sai che c’è il rischio di perdere il benefit dopo solo 2 mesi di fruizione? Ecco chi deve dire addio all’Assegno di Inclusione da marzo.
Occhio all’ISEE, bisogna rinnovarlo quanto prima
C’è chi a febbraio potrebbe già aver preso l’ultima mensilità di Assegno di Inclusione. Ma come, dopo soli 2 mesi la misura si blocca? La risposta è affermativa, ma solo per chi non comprende cosa fare per continuare a percepire l’aiuto. Ecco chi deve dire addio all’Assegno di Inclusione da marzo se non rinnova l’ISEE. Perché tutto parte dalla DSU. Per le due mensilità di gennaio e febbraio infatti l’INPS ha utilizzato, in maniera straordinaria ed estemporanea, l’ISEE 2023. Nonostante questo è scaduto il 31 dicembre 2023. Ma a marzo bisogna adempiere.
Ecco chi deve dire addio all’Assegno di Inclusione da marzo
Rinnovare l’ISEE è fondamentale per prendere il sussidio anche a marzo. Infatti nel messaggio INPS del 26 febbraio 2024, il n° 835, viene specificato che per chi non ha rinnovato l’ISEE entro il 29 febbraio, la domanda di Assegno di Inclusione passerà a sospesa. E questo in attesa del rinnovo della DSU e quindi in attesa del nuovo ISEE. Solo a procedura completata, i beneficiari del sussidio torneranno ad essere considerati come idonei a prendere l’ADI. E l’INPS provvederà a ripristinare i pagamenti.