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Assegno invalidità, nuovi importi 2025: cosa cambia?

Nel 2025 anche l’assegno ordinario di invalidità subirà delle variazioni a causa dell’inflazione.

Con l’arrivo del 2025, anche l’assegno ordinario di invalidità subirà una rivalutazione, in linea con gli altri trattamenti previdenziali. Ma che cosa comporta esattamente questa rivalutazione e come inciderà sugli importi per l’anno nuovo?

La rivalutazione è una procedura che consiste, ogni anno, nell’adeguamento degli importi di pensioni e indennità, al tasso di inflazione. L’obiettivo è quello di mantenere il potere d’acquisto dei beneficiari di questi trattamenti, riducendo l’impatto negativo dell’aumento dei prezzi sulla loro qualità della vita.

Cos’è l’assegno ordinario di invalidità?

L’assegno ordinario di invalidità è una prestazione economica destinata ai lavoratori che presentano una riduzione della capacità lavorativa dovuta a infermità fisiche o mentali. Il requisito principale per ottenere l’assegno è che la capacità lavorativa del beneficiario sia inferiore a un terzo, ossia che l’invalidità superi i due terzi della capacità lavorativa complessiva.

Per avere diritto all’assegno, è necessario che il lavoratore abbia versato almeno cinque anni di contributi, di cui almeno tre nel quinquennio precedente la domanda. Il trattamento è compatibile con il proseguimento dell’attività lavorativa, ma solo entro determinati limiti di reddito. Se il reddito supera una certa soglia, l’importo dell’assegno può essere ridotto.

Assegno ordinario di invalidità, importi 2025

A partire dal prossimo gennaio, l’importo dell’assegno ordinario di invalidità subirà una rivalutazione dello 0,8% per adeguarsi all’inflazione. Ma è importante sottolineare che, in realtà, non sarà direttamente l’assegno ordinario di invalidità a essere rivalutato, bensì la pensione minima, che rappresenta un parametro di riferimento per diverse prestazioni.

Nel 2025, l’assegno minimo sarà di 603,40 euro per 13 mensilità, cifra che, grazie a un incremento del 2,2%, arriverà a 616,67 euro. Tale importo non solo influisce sul calcolo dell’assegno ordinario di invalidità, ma anche sulla sua compatibilità con altre fonti di reddito.

L’assegno ordinario di invalidità, infatti, può essere integrato se il suo importo risulta inferiore alla pensione minima, portandolo così a livello di quest’ultima. Tuttavia, tale integrazione non è prevista per chi ha un reddito superiore a due volte l’importo annuo dell’assegno sociale o per chi ha una pensione interamente calcolata con il sistema contributivo.

Come influisce il reddito sul valore dell’assegno?

Il reddito percepito dal beneficiario dell’assegno ordinario di invalidità può ridurre l’importo che riceve. Se il reddito da lavoro supera determinate soglie, l’assegno sarà soggetto a una riduzione percentuale.

In particolare, se il reddito è compreso tra quattro e cinque volte l’importo annuo del trattamento minimo (ovvero tra 31.376,28 e 39.220,35 euro), l’assegno verrà ridotto del 25%. Se il reddito supera le cinque volte il trattamento minimo annuo, ossia oltre 39.220,35 euro, la riduzione dell’assegno sarà del 50%.

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