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Assegno unico figli e reddito di cittadinanza a rischio? sono misure sbagliate

Assegno unico figli e reddito di cittadinanza a rischio? sono misure sbagliate secondo ciò che ha segnalato la UE.

La prima misura è quella tanto discussa e che tante divisioni procura nella cittadinanza e nella politica. E parliamo del reddito di cittadinanza. La seconda misura invece è la misura universale che ha di fatto soppiantato e sostituito tutte le misure di welfare sui figli che le famiglie sfruttavano negli anni. E parliamo dell’assegno unico e universale sui figli a carico. Sulle misure adesso aleggia una condizione di instabilità. E se per il reddito di cittadinanza ormai è da inizio anno che se ne parla in maniera preoccupante per i beneficiari, per l’assegno unico arriva la novità. Tutto parte da un richiamo ufficiale che l’Italia ha ricevuto dalla UE. Le due misure non vanno bene. Assegno unico figli e reddito di cittadinanza a rischio? Sono misure sbagliate secondo la UE.

Reddito di cittadinanza, dalla UE un assist al governo Meloni?

Il reddito di cittadinanza da inizio anno è stato modificato. Infatti per beneficiari appartenenti a famiglie senza minorenni, senza over 60 e senza invalidi, la durata è di soli 7 mesi. Si tratta di un taglio della durata per chi ha una età tra i 18 ed i 59 anni. Per questi soggetti anche l’obbligo di sottoscrivere il patto di servizio ai Centri per l’Impiego, di accettare già la prima offerta di lavoro, di partecipare ai corsi di formazione ed eventualmente di partecipare a lavori socialmente utili. E poi, per tutti, stop al sussidio a partire dal 1° gennaio 2024. Il governo Meloni come aveva promesso in campagna elettorale, ha deciso di “fare la guerra” alla tanto discussa misura. Ma c’era chi sosteneva che la UE non fosse in linea con l’operato del governo italiano. E invece adesso arriva l’ammonizione di Bruxelles. Che contesta la struttura della misura varata a suo tempo dal primo governo Conte.

Anche l’assegno unico sulla graticola

Una procedura d’infrazione contro l’Italia è stata aperta dalla Commissione Ue sul Reddito di cittadinanza, ma anche sull’assegno unico e universale sui figli. In termini pratici, le due misure come sono state varate, va contro i dettami europei sulla libera circolazione dei lavoratori nell’area UE. Libera circolazione dei lavoratori, diritti dei cittadini residenti e protezione internazionale, sono i principi alla base dei quali la UE ha segnalato l’Italia. Si tratta di due misure che secondo la UE dovrebbero essere di facile fruizione anche per i cittadini UE che sono sia lavoratori autonomi che dipendenti, ed a prescindere dalla loro passata residenza fuori dai confini italiani. Sul banco degli imputati il fatto che per il reddito di cittadinanza venga imposto il fatto che i beneficiari devono risultare residenti in Italia da almeno 10 anni. Per la UE invece si dovrebbe aprire alla fruizione del sussidio a chiunque sia residente in Italia da 3 mesi.