La misura universale che andrà a rivoluzionare il mondo dei sostegni alle famiglie con prole è stata varata nella legge di Bilancio ma per via della sua imponenza, il suo avvio slitta di qualche mese. Inizialmente previsto per luglio 2021 infatti, l’assegno universale per i figli fino a 21 anni slitta a gennaio 2022. Un ritardo che è stato giustificato dal fatto che questa sarà una misura che andrà a rivisitare profondamente tutto il welfare per le famiglie, perché cancellerà bonus bebè, detrazioni e assegni familiari per esempio.
La misura si rivolge alla generalità dei lavoratori e prima volta in assoluto, una misura a sostegno della genitorialità diventa appannaggio anche dei lavoratori autonomi, notoriamente da sempre esclusi da misure di questo tipo.
Si parte ufficialmente a gennaio, ma il governo ha deciso di anticipare il trattamento per chi non gode di altri aiuti, tra questi proprio i lavoratori autonomi. Per loro, ma non solo, un assegno ponte verrà erogato proprio a luglio.
La rivoluzione del welfare per le famiglie
La generalità dei lavoratori dipendenti quindi, dovrà aspettare a gennaio 2021 per poter passare ad incassare quanto prevede l’assegno universale. Nel frattempo continueranno a percepire le cose che sono ormai naturalmente loro spettanti da anni ed anni.
Il 30 giungo per esempio, saranno chiamati a rinnovare la richiesta di assegni per il nucleo familiare come sempre, dal momento che la durata delle richieste va dal primo luglio dell’anno precedente al 30 giugno dell’anno in corso.
E continueranno a godere delle detrazioni fiscali e dei sussidi come il bonus bebè, tanto per citare alcuni esempi. Si tratta di misure che l’assegno unico o universale che dir si voglia, manderà in soffitta perché le depennerà dal nostro ordinamento e le sostituirà. Per qualcuno però si parte con una versione ponte del provvedimento.
Chi oggi non fruisce degli assegni famigliari, sarà coperto dal primo luglio da questa novità che poi da gennaio verrà estesa a tutti.
Assegno unico, per chi si parte da luglio?
“Delega al governo per riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l’assegno unico e universale, considerata la straordinaria necessità ed urgenza di introdurre, in via temporanea, misure immediate volte a sostenere la genitorialità e favorire la natalità”, queste le motivazioni che nella bozza del provvedimento si leggono e che motivano la richiesta di anticipare la corresponsione dell’assegno a determinate fasce di famiglie.
La misura ponte partirà quindi da luglio, almeno stando alle indiscrezioni, e arriverà fino a dicembre, per poi passare alla versione definitiva del provvedimento a gennaio prossimo. Le ipotesi parlano di una cifra variabile tra i 30 ed i 217 euro circa al mese. Tutto dipenderà dall’Isee di queste famiglie che oggi non godono degli assegni familiari.
Infatti sembra che la linea di intervento riguarderà famiglie con redditi fino a 50.000 euro al mese. Per chi ha un Isee in corso di validità, fino a 7.000 euro, percepirà introno a 217 euro al mese da luglio a dicembre. Per gli altri importi a scalare in base all’Isee, con fasce o scaglioni che andranno ancora decisi e ufficializzati, sempre che l’ipotesi vada in porto.
La misura riguarderà presumibilmente tutti i cittadini italiani, quelli comunitari e gli extracomunitari che risultano titolari di permesso di soggiorno e che sono in Italia da almeno 2 anni, anche non continuativi. Tra l’altro pare che essendo una misura di welfare per le famiglie, dovrebbe riguardare chi ha il permesso di soggiorno per lavoro e chi lo ha come ricerca di lavoro almeno per 6 mesi.
Ripetiamo che sulle cifre si tratta ancora di ipotesi perché occorrerà aspettare le procedure operative di una misura che il consiglio dei Ministri ha già licenziato positivamente.