Il percorso dell’assegno unico per i figli è già iniziato ma prima del suo debutto resta da definire l’importo ed i dettagli. Considerando che la misura dovrà assorbire numerosi aiuti che le famiglie già percepiscono non sembra lecito legare la sua erogazione interamente all’ISEE e, proprio per questo si prevede una quota fissa, spettante a tutti, ed una quota variabile in base all’Isee.
Assegno unico, la proposta CISL
In tal senso sembra molto interessante leggere quella che è stata la proposta di uno dei sindacati visto che ci da un’idea di quella che potrebbe essere la misura.
La CISL lancia la sua proposta proprio nel momento di confusione creato dall’iter legislativo, che garantisce progressività alla misura anche in base al reddito
Previsti 800 euro per tutti, indipendentemente dal reddito (si tratta di cirtca 67 euro al mese).
La quota in base al reddito, poi, può aumentare l’importo di altri 1600 euro portando il beneficio a 2400 euro l’anno (200 euro al mese) ma solo per le famiglie con redditi più bassi..
La proposta della CISL rientra perfettamente nei vincoli imposti dal bilancio (costo della misura tra i 20 ed i 21 miliardi l’anno) ma anche a tutti i principi indicati nella normativa.
Ma c’è di più: la CISL pensa che la condizione economica della famiglia non vada individuata in base all’ISEE (su cui pesa anche l’eventuale patrimonio mobiliare e immobiliare) ma solo sulla componente reddituale che “oltre ad essere più vicina agli indici oggi utilizzati per le principali prestazioni assorbite, ha il vantaggio di fornire una misura onnicomprensiva della situazione reddituale familiare, che tiene conto di alcune spese rilevanti attraverso specifiche detrazioni (ad es. sul canone di locazione)”.