Pubblicizzato, annunciato e atteso l’assegno unico ed universale per le famiglie dovrebbe entrare in vigore a partire dal 1 luglio 2021 assorbendo tutti gli altri bonus e incentivi a favore delle famiglie.
Atteso senz’altro soprattutto da chi oggi viene escluso dai sussidi, come ad esempio i disoccupati e gli autonomi che non percepiscono gli assegni familiari per i figli.
Si parla di una cifra tra i 200 ed i 250 euro per ogni figlio. Ma ricordiamoci che una parte è fissa (e si parla di 50 o 60 uro mensili) destinata a tutte le famiglie a prescindere dall’Isee, ed una parte variabile, probabilmente la più corposa, basata proprio sull’Isee della famiglia.
E’ stato assicurato che nessuna famiglia con questa nuova misura andrà a prendere di meno di quello che percepisce adesso fruendo di ANF e detrazioni, ma sarà proprio così? Da tenere presente che per redditi compresi fino a 15mila euro circa, una famiglia composta da mamma, papà e figlio minore percpisce circa 137 euro mensili con gli assegni al nucleo familiare a cui aggiungere circa 950 euro per le detrazioni figli a carico (poco meno di 80 euro al mese) che diventa 1220 euro l’anno per i figli con età inferiore a 3 anni.
A conti fatti, quindi, una famiglia media, percepisce già circa 220 euro mensili tra detrazioni e ANF: siamo proprio sicuri che l’assegno unico per i figli eguaglierà queste cifre per tutti coloro che le percepiscono?
Un’altra cosa da considerare: è pur vero che l’ANF spetta fino al compimento dei 18 anni di ogni figlio (per studenti appartenenti a nuclei familiari numerosi con almeno 4 figli di età inferiore ai 26 anni l’ANF spetta fino a 21 anni), ma le detrazioni figli a carico spettano fino a quando un figlio risulta a carico ai genitori, indipendentemente dall’età (E per figli universitari questa è la normalità fino a 25/26 anni).
L’assegno unico per i figli spetterà fino al compimento dei 21 anni…ma poi le detrazioni per figli a carico saranno nuovamente possibili?
Questi sono solo alcuni degli interrogativi che sono nati nello studio di questa nuova misura, proposta come un miglioramento delle condizioni delle famiglie con figli ma che lascia molti dubbi sulla sua attuazione e sulla sua effettiva convenienza per molte famiglie.