Ecco perché a gennaio c’è chi resterà senza pensione per via dei calcoli e delle tassazioni applicate dall'INPS. Ecco perché a gennaio c’è chi resterà senza pensione per via dei calcoli e delle tassazioni applicate dall'INPS.

Assurdo, a gennaio c’è chi resterà senza pensione

Ecco perché a gennaio c’è chi resterà senza pensione per via dei calcoli e delle tassazioni applicate dall’INPS.

Aspettare con ansia la pensione di gennaio è una cosa molto comune. Perché è quella che dentro presenta gli aumenti dell’importo delle prestazioni per via della consueta rivalutazione. C’è chi spera di prendere molto di più rispetto all’anno precedente. E poi, una volta arrivato il giorno giusto per l’incasso, rendersi conto che la realtà è diversa è anch’essa una cosa molto comune.
Ma oggi vedremo che c’è anche chi potrebbe ritrovarsi a gennaio a non prendere assolutamente nulla. Perché sarebbe inutile andare alle poste o in banca per incassare un qualcosa che non c’è. L’incubo che diventa realtà e così che alcuni pensionati si potrebbero ritrovare senza pensione a gennaio e febbraio.

Il calendario della pensione di gennaio, arriva tardi l’incasso, ecco perché

Dire addio al 2024 e prepararsi al 2025, e per i pensionati significa entrare in un nuovo anno di incasso dei trattamenti previdenziali. Per i pensionati italiani il pagamento della prime pensione per il 2025 arriverà in ritardo. Ma questa è una prassi che si ripete ogni gennaio. Nessuna novità quindi. Perché il primo gennaio è Capodanno, un festivo.

E il giorno 2 è quello che gli istituti utilizzano per aggiornare le piattaforme. Tradotto in termini pratici, i pensionati a gennaio andranno all’incasso solo il giorno 3. Poco male, perché si tratta pur sempre della pensione dove comunemente arrivano gli aumenti della rivalutazione. Ogni anno le pensioni vengono adeguate al tasso di inflazione. E quindi rispetto all’ultimo rateo di dicembre, al netto della tredicesima naturalmente, il primo rateo del successivo gennaio è sempre più alto.

Aumento pensioni gennaio 2025 e arretrati 2024, ecco cosa ci sarà nel primo cedolino

Nel 2025 le pensioni saliranno solo dello 0,8%. Ma solo le pensioni che arrivano a massimo 4 volte il trattamento minimo. Per quelle più alte infatti, l’aumento dello 0,8% sarà solo sulla parte di pensione entro 4 volte il minimo. Poi per quella fino a 5 volte il minimo l’aumento sarà dello 0,72% e per quella ancora superiore, sarà dello 0,6%.
Si tratta del nuovo metodo di rivalutazione che aumenta i trattamenti al 100% solo per quelli entro 4 volte il trattamento minimo per poi scendere al 90% ed al 75% per la parte dei trattamenti più elevati.
Un aumento minimo rispetto a quello degli ultimi anni perché minima è stata l’inflazione.

Addio pensione, ecco chi rischia di rimanere all’asciutto a gennaio

Spesso da un mese all’altro la pensione può cambiare di importo.
Ci sono situazioni particolari e in presenza di eventuali conguagli, rivalutazioni o trattenute fiscali è evidente che l’importo del trattamento può cambiare. Ed il mese di gennaio è uno dei mesi dove più di frequente intervengono queste variazioni. E non solo perché è il mese della rivalutazione. Anche perché è il mese dei conguagli IRPEF e relative addizionali e quello in cui si incassa eventualmente la differenza tra tasso di rivalutazione provvisorio e definitivo del secondo anno precedente.
Per quest’ultimo aspetto inutile aspettarsi arretrati. Perché l’inflazione provvisoria del 2023, quella calcolata dall’ISTAT da gennaio a settembre 2023 è stata pari al 5,4% e non è cambiata nell’ultimo trimestre di quell’anno. Pertanto gli aumenti del 5,4% di gennaio 2024 sono definitivi e senza conguagli a credito dei pensionati.

Cattive notizie per i pensionati

Le cattive notizie però non finiscono mai. Dopo gli aumenti irrisori per via di un irrisorio tasso di inflazione e dopo il mancato conguaglio della rivalutazione, ecco che c’è chi anziché prendere soldi in più ne prenderà in meno, fino a non prendere nulla per molti.
“Conguaglio Pensione da Rinnovo”, questa la dicitura che alcuni pensionati potranno trovare nel cedolino di gennaio.
Il conguaglio non è altro che un aggiustamento fiscale su una pensione. Le ritenute IRPEF e le trattenute alla voce addizionale regionale ed addizionale comunale per l’anno 2024 avranno effetto nei ratei di gennaio o febbraio o addirittura fino a novembre per i pensionati con redditi fino a 18.000 euro. Il pensionato che nel corso del 2024 ha subito ritenute relative alle imposte sui redditi, in misura inferiore a quelle dovute, potrebbe essere assoggettato a restituzione nei primi due ratei di pensione del nuovo anno. E se il dovuto supera l’importo totale del rateo, addio incasso e pensione di gennaio pari a zero.