L’indice nazionale dei prezzi al consumo a ottobre 2024 è rimasto invariato su base mensile, ma su base annua si registra un aumento dello 0,9% e a renderlo noto è l’Istat nel suo report che pubblica mensilmente.
Il dato Istat di ottobre, nella realtà si riflette con una salita dei prezzi di alcuni generi alimentari con effetto a cascata sul carrello della spesa. Gli aumenti si registrano sui generi alimentari e le bevande analcoliche per da +1,2% a +2,5% e per l’istruzione da 1,6% a +3%.
Salgono prezzi di comunicazioni, mentre si abbassano quelli delle strutture ricettive, dell’abbigliamento e delle calzature.
Di quanto salgono i prezzi?
Nonostante l’inflazione in Italia rimanga abbastanza bassa e sotto l’1%, i prezzi dei prodotti alimentari sono tornati a salire e questo costringe moltissime famiglie italiane a tagliare la spesa su cibi e bevande.
A dare l’allarme della situazione è il presidente di Assoutenti Gabriele Melluso che sottolinea: “I rialzi nei prezzi del comparto alimentare sono preoccupanti – sottolinea il presidente Gabriele Melluso – I prezzi di beni alimentari e bevande analcoliche sono aumentati del +2,5% su base annua, con un incremento del +3,4% per i beni alimentari non lavorati.”.
Di quanto sono saliti i beni alimentari? Vediamo in percentuale gli aumenti registrati:
- olio di oliva aumenta del 14,3%;
- il burro aumenta del 14,7%;
- la verdura fresca aumenta del 9,4%;
- i pomodori aumentano del 12,9%;
- il caffè aumenta dell’11,8%.
Dopo due anni di caro vita era necessaria una discesa dei prezzi, che non c’è stata, e proprio per i continui aumenti le famiglie hanno optato per una riduzione dei consumi alimentari.
“Per questo motivo, ribadiamo l’urgenza di interventi mirati per ridurre i prezzi, in particolare nel settore alimentare, e invertire il trend negativo dei consumi”, conclude Melluso.
Quanto costa alla famiglia l’aumento?
L’Istat conferma che questo autunno sarà tendenzialmente caldo sul fronte dei prezzi.
“Dopo l’illusione ottica di settembre, quando l’inflazione era scesa solo perché erano calate le voci legate alle vacanze degli italiani, ora i prezzi si surriscaldano nuovamente, con un allarmante rialzo del carrello della spesa, che va ad incidere soprattutto sulle famiglie meno abbienti e sulla casalinga di Voghera che va al mercato a fare le compere”, spiega Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Se l’inflazione tendenziale pari a +0,9% significa, per una coppia con due figli, un aumento del costo della vita complessivamente pari a 265 euro su base annua, 228 euro in più se ne vanno solo per i Prodotti alimentari e le bevande analcoliche e 247 per il carrello della spesa, una vera e propria stangata. Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva annua è pari a 221 euro, ma 202 euro sono per cibo e bevande, 221 per i beni alimentari, per la cura della casa e della persona. Per una famiglia media sono ma 165 in più per mangiare e bere, 172 per il carrello”
Il gas scende
Il dato positivo, in tutto questo, è che il costo del settore energia scede e nello specifico si assiste a una discesa dei prezzi di gas di città e di gas naturale nel mercato libero (variazione tendenziale di -6,8%).
La riduzione è ancora più amplificata per quel che riguarda il gasolio per riscaldamento e per i mezzi di trasporto.
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