Molti pensionati in Italia si trovano a vivere con assegni previdenziali che non permettono di mantenere uno stile di vita dignitoso. Tuttavia, è possibile adottare alcune strategie per incrementare l’importo della pensione, soprattutto nel caso in cui ci si renda conto di aver diritto a benefici non richiesti o calcoli errati nel passato. Scopriamo quali azioni possono essere intraprese per migliorare la situazione e ottenere anche eventuali arretrati.
Verifica dei contributi versati
Una delle prime operazioni da compiere è controllare se tutti i contributi lavorativi sono stati correttamente accreditati dall’INPS. È possibile richiedere all’istituto il cosiddetto estratto conto contributivo, che riporta il dettaglio di tutti i contributi versati durante la carriera lavorativa.
Eventuali lacune nei contributi, come periodi non registrati o importi errati, possono essere integrati attraverso un’operazione di ricongiunzione o riscatto. In particolare:
- ricongiunzione contributiva: permette di accorpare i contributi versati in diverse gestioni previdenziali.
- riscatto dei periodi scoperti: consente di valorizzare anni di studio universitario o periodi non coperti da contribuzione, aumentando così il montante contributivo.
Maggiorazioni sociali e integrazioni al minimo
I pensionati con assegni molto bassi potrebbero aver diritto a maggiorazioni sociali o all’integrazione al minimo, se rispettano determinati requisiti di reddito. Per il 2025, l’importo dell’integrazione al minimo è fissato a 603,40 euro mensili, mentre alcune maggiorazioni, come l’incremento al milione, possono portare l’importo totale fino a cifre abbastanza interessanti.
È necessario verificare le condizioni reddituali previste:
- per pensionati non coniugati: il reddito personale annuo non deve superare 7.844,19 euro.
- per pensionati coniugati: il reddito personale e quello del coniuge insieme non devono superare 15.688,37 euro.
Richiedendo l’adeguamento all’integrazione al minimo, è possibile ottenere anche gli arretrati per gli anni precedenti, a partire dalla data in cui si è maturato il diritto.
Controllo dei diritti inespressi
Molti pensionati non sono consapevoli di avere diritto a ulteriori benefici o maggiorazioni, i cosiddetti diritti inespressi, che non vengono erogati automaticamente dall’INPS. Tra questi rientrano:
- assegni familiari per pensionati;
- benefici legati a condizioni di invalidità o disagio sociale;
- riduzioni delle trattenute fiscali, come l’applicazione delle detrazioni per redditi bassi.
Per scoprire se si ha diritto a tali benefici, è possibile rivolgersi a un patronato o accedere al proprio cassetto previdenziale sul portale dell’INPS.
Richiesta di ricalcolo e arretrati
Nel caso in cui si individuino errori di calcolo o benefici non applicati, è possibile presentare una domanda di ricalcolo della pensione all’INPS. Tale procedura permette non solo di aumentare l’assegno futuro, ma anche di ottenere gli arretrati per gli anni precedenti, fino a un massimo di cinque anni, come previsto dalla normativa sulla prescrizione.
Affrontare una pensione insufficiente non è mai semplice, ma con una verifica accurata dei propri diritti e delle opportunità previste dalla legge, è possibile migliorare la propria situazione economica. Tra ricongiunzioni, riscatti, diritti inespressi e richieste di arretrati, i pensionati hanno a disposizione strumenti utili per ottenere un assegno più adeguato alle proprie esigenze.
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