La sentenza della Corte Costituzionale numero 152 dello scorso giugno, ha sancito il diritto dell’incremento al milione, già previsto dalla legge 448 del 2001 all’articolo 38, anche a coloro che, con invalidità totale abbiano un’età compresa tra i 18 ed i 60 anni e che siano in possesso dei requisiti reddituali stabiliti dalla legge. Per questi invalidi, quindi, l’importo della pensione di invalidità è arrivato fino a 651 euro mensili rispetto ai 286 euro percepiti prima della sentenza in questione.
Aumento pensione invalidità arretrati
La maggiorazione, in base all’articolo 15 del DL 104 del 2020, è stata riconosciuta anche a ciechi civili assoluti, sordomuti e ai titolari di pensione di inabilità al lavoro.
Così come specificato dal decreto, però, l’aumento non ha effetti retroattivi per periodi precedenti il 20 luglio 2020.
Ma c’è una categoria di persone, invece, che può chiedere gli arretrati dell’aumento anche prima del 20 luglio 2020 e fino ai 5 anni precedenti (per l’importo massimo, quindi, si parla di somme vicine ai 20mila euro) e proprio per questo è utile fare una distinzione anagrafica.
La sentenza ed il decreto parlano di invalidi civili totali dai 18 ai 60 anni perchè agli invalidi civili che al 20 luglio 2020 i 60 anni li avevano già compiuti l’aumento previsto dalla legge 448 spettava già dal compimento dei 60 anni. Se il beneficio dall’INPS non era stato riconosciuto (o non è ancora stato riconosciuto, sempre tenendo conto dei limiti reddituali) gli invalidi totali in questione non solo possono presentare all’INPS domanda per il riconoscimento della maggiorazione ma possono richiedere anche gli arretrati maturati retroattivamente dal compimento dei 60 anni di età per un massimo di 5 anni indietro (per importi spettanti più di 5 anni prima, infatti, interviene la prescrizione quinquennale).
Solo, quindi, per chi al 20 luglio 2020 aveva già compiuto i 60 anni è possibile richiedere gli arretrati che fanno parte di quelli che vengono chiamati i diritti inespressi. Si tratta di quei diritti che non vengono riconosciuti automaticamente dall’INPS e che per vederseli riconoscere necessitano della presentazione di una apposita domanda.
Per chi, quindi, alla data della sentenza in questione aveva 60 anni e invalidità civile al 100% si può, tuttora, presentare domanda per vedersi riconoscere l’aumento della pensione di invalidità e si possono richiedere gli arretrati spettanti dal compimento dei 60 anni.
Si ricorda che per avere diritto all’aumento è necessario avere redditi personali di 8469 euro annui, se coniugati fino a 14447 sommando, però, anche i redditi del coniuge.