Aumentano le pensioni di ottobre. Con il prossimo cedolino aumenti anche del 5% se non oltre. Aumenti di pensione ad ottobre con il 5,4% di rivalutazione e con il taglio del cuneo fiscale. Numerosi siti e media in queste ore stanno parlando di un aumento delle pensioni ad ottobre.
Ma di che aumenti si tratta? A dire il vero da analisi di diversi cedolini, anche di pensionati che hanno i loro trattamenti integrati al minimo, tracce di questi fantomatici aumenti non ve ne sono. Ma di cosa si tratta allora?
Aumento pensioni di ottobre: Ecco perché nel cedolino non troverai nessun aumento
Su diversi siti, anche di quotidiani di un certo livello, corre voce che con il cedolino di ottobre molti pensionati prenderanno assegni più alti. Aumenti dovuti alla rivalutazione delle pensioni. In alcuni casi si titola che le pensioni saliranno anche del 5%.
Tutto parte secondo i ben informati, dalla rivalutazione delle pensioni che il governo pare sarebbe intenzionato ad anticipare al prossimo rateo rispetto che al primo gennaio prossimo.
Ed ecco che si fa riferimento alla rivalutazione con quel meccanismo a scaglioni di cui tanti parlano. L’aumento di cui molti parlano è il 5,4%. Che poi sarebbe l’aumento con il tasso previsionale dell’ISTAT che l’INPS ha applicato a gennaio 2024?
Nuovo aumento per la perequazione in misura pari a quello di gennaio?
Ma come, lo stesso aumento di gennaio 2024 arriverà ad ottobre 2024? Il dubbio è lecito, soprattutto per chi sa di cosa si parla. Innanzitutto nel 2025 a gennaio le pensioni verranno aumentate, ma solo dell’1,6%. Almeno stando alle indiscrezioni sul tasso di inflazione previsionale di adesso.
Da dove esce il 5,4% di aumento allora? Da dove nasce il surplus del 2,7% che aggiunto al 5,4% porta l’inflazione all’8,1% come nel 2023? Probabilmente è un errore di informazione.
Rivalutazione pensioni, ecco il meccanismo
La rivalutazione delle pensioni è un aumento che i trattamenti pensionistici prendono per via dell’aumento del costo della vita. In pratica ogni anno, in genere a gennaio, le pensioni salgono di importo, perché vengono adeguate al tasso di inflazione.
Ed il tasso preso a riferimento ogni inizio anno è quello di previsione. Significa che il 5,4% di aumento di gennaio, era suscettibile di variazione, con un conguaglio da dare ai pensionati. Ma che in genere viene erogato a gennaio dell’anno dopo.
Un conguaglio che non può essere però così cospicuo come dicono, cioè del 2,7%. Non può mai esserci una differenza così netta tra il tasso di inflazione di previsione dell’ISTAT ed il tasso definitivo. Basti pensare che nel 2023 le pensioni salirono del 7,3% a gennaio e poi finirono con un conguaglio a dicembre pari allo 0,8%, perché il tasso di inflazione 2023 fu esattamente dell’8,1%.
Oltretutto il conguaglio dovuto alla differenza tra tasso di previsione e tasso definitivo viene concesso al massimo, come una sorta di bonus natalizio, e arriva a dicembre. Ed è su questo che il governo sta ragionando, se concedere ancora una volta un anticipo o no, lasciando il conguaglio a gennaio.
Aumento pensioni di ottobre, ma davvero?
Nel 2024, da gennaio, le pensioni salirono del 5,4% ma solo per quelle fino a 4 volte il trattamento minimo. Per gli altri invece aumenti inferiori. Ma come? Le tabelle sono le seguenti:
- Pensioni fino a 4 volte il minimo INPS aumento al 100% del 5,4%;
- Pensioni da 4 a 5 volte il minimo INPS aumento dell’85% del 5,4% e cioè del 4,59%;
- Pensioni da 5 a 6 volte il minimo INPS aumento del 53% del 5,4% e cioè del 2,862%;
- Pensioni da 6 a 8 volte il minimo INPS aumento del 47% sul 5.4% e cioè 2,538%;
- Pensioni da 8 a 10 volte il minimo INPS aumento del 37% sul 5,4% e cioè 1,998%;
- Pensioni oltre 10 volte il minimo INPS aumento dell’1,188 euro.
Adesso sembra che ad ottobre le pensioni saliranno del 2,7%. Ma non abbiamo notizie ufficiali di questo aumento. Anzi, probabilmente non ci sarà nessun aumento. Perché chi riceverà soldi in più con il rateo di ottobre saranno coloro che hanno presentato in ritardo il modello 730, finendo a credito di imposta e ricevendo le risultanze della dichiarazione dei redditi. Anche le pensioni minime che molti danno in salita da 598,77 euro a 614,77 euro partono dall’aumento del 2,7% prima citato. Un fantomatico aumento quindi. Che probabilmente non riceverà nessuno.