Pensioni a 67 anni, a voi la scelta: 20.000 euro subito o 40.000 euro a rate sulle pensioni future Pensioni a 67 anni, a voi la scelta: 20.000 euro subito o 40.000 euro a rate sulle pensioni future

Aumento pensioni minime a gennaio, ecco come tutto può ancora cambiare

Non è detta l’ultima parola sulle pensioni minime, tutto potrebbe ancora cambiare grazie a Forza Italia.

Anche se il testo della Legge di Bilancio ha iniziato il suo iter parlamentare, tutto potrebbe ancora cambiare grazie agli emendamenti. La manovra 2025 ha previsto in ambito previdenziale pochissimi interventi degni di nota con la riconferma della quota 103, dell’Ape sociale e dell’Opzione donna. Inoltre l’istituzione di incentivi per chi resta in servizio nonostante abbia raggiunto i requisiti di pensionamento, si aggiunge ai limitati aumenti sulle pensioni minime e all’ampliamento dei privilegi per le lavoratrici madri.

La partita del pacchetto pensione sembra essersi chiusa con l’approvazione del testo da parte del Consiglio dei Ministri e con la sottoscrizione dello stesso da parte del Presidente della Repubblica. Ma in realtà non è così, visto che durante il suo iter parlamentare la manovra potrebbe essere modificata anche da eventuali emendamenti presentati da maggioranza e opposizione.

Riforma pensioni 2025, risorse limitate

Le coperture da destinare al pacchetto pensioni sono state molto limitate. Il Governo ha fatto chiaramente intendere che la sua priorità non era agire sulle pensioni ma rinnovare il taglio al cuneo fiscale (e ampliarlo, a quanto pare) e riconfermare l’Irpef a tre scaglioni. Questi sono stati i due interventi che hanno assorbito la maggior parte delle risorse a disposizione, mentre le risorse residue sono state destinate ad altri interventi.

Questo fa comprendere che per il prossimo anno in ambito previdenziale cambierà davvero poco, soprattutto per le pensioni integrate al minimo che saranno aumentate di pochi euro per il 2025. E soprattutto in ambito uscite flessibili, i lavoratori rispetto al 2024 non vedranno praticamente nessun cambiamento, se non le lavoratrici madri con 4 figli che potranno anticipare la pensione contributiva di 16 mesi (4 in più rispetto a quanto previsto per il 2024).

Tutto può ancora cambiare?

Proprio sull’incremento delle pensioni minime Forza Italia vuol dare battaglia. L’aumento delle pensioni minime, infatti, era uno dei cavalli di battaglia di Silvio Berlusconi ereditato dal partito. Nell’ultima campagna elettorale l’impegno preso è quello di portare le pensioni minime a 1.000 euro. Un traguardo che attualmente sembra lontano anni luce da quello che, invece, è realizzabile.

Sicuramente non si potrà raggiungere l’importo promesso, ma le possibilità di poter richiedere l’aumento delle minime non è neanche così remota. Ovviamente se si parla di un aumento limitato.

In base alle stime effettuate le pensioni minime dovrebbero sfiorare nel 2025 i 620 euro al mese. Troppo poco, secondo Forza Italia, visto che nel 2024 l’importo è di 614 euro e spiccioli. Un aumento di poco più di 6 euro non può soddisfare Forza Italia che sull’aumento delle minime ha fondato non solo l’ultima campagna elettorale.

A cosa si punta quindi? Antonio Tajani a tal proposito è stato chiaro e ha sottolineato che non sarà facile ottenere qualcosa al riguardo. Per aggiungere qualcosa secondo il leader di Forza Italia, è necessario limitare la platea dei beneficiari, magari prevedendo un aumento più corposo per chi ha compiuto i 75 anni e stabilendo regole anche su patrimoni personali e nucleo familiare.