Aumento pensioni minime 2025, solo 1,90 euro al mese in più Aumento pensioni minime 2025, solo 1,90 euro al mese in più

Aumento pensioni minime con rivalutazione standard ed eccezionale, ecco gli importi

L’aumento delle pensioni minime è irrisorio, ma va considerato che è frutto di ben due rivalutazioni distinte.

L’aumento delle pensioni minime è scattato dal 1° gennaio 2025 e ha portato l’importo a passare da 614,77 euro a 616,67 euro. Si tratta certamente di un aumento bassissimo, visto che ammonta a 1,9 euro al mese, ma per ottenere questo beneficio sono state necessarie due rivalutazioni distinte, quella standard e quella eccezionale.

Per comprendere cosa è successo e cosa accadrà anche nel 2026, è necessario fare un passo indietro.

Rivalutazione della pensione minima

Nella circolare Inps 26 del 30 gennaio 2025 sono stati indicati tutti gli aumenti previsti per le prestazioni erogate dall’istituto. Il tasso Istat su cui sono stati calcolati gli aumenti è dello 0,8% e non è stato previsto nessun conguaglio per il 2024, visto che il tasso provvisorio è stato confermato al 5,4%.

Con la sola rivalutazione standard la pensione minima sarebbe arrivata a 603,40 euro mensili, ovvero un importo più basso di 11,37 euro rispetto al 2024. Come mai? Perché nel 2024 i trattamenti minimi aveva subito una rivalutazione straordinaria oltre quella standard, del 2,7% che ne ha aumentato l’importo. La rivalutazione straordinaria era prevista, però, solo per il 2024 e a partire dal 1° gennaio 2025 l’importo della pensione minima doveva tornare quello standard, che con la rivalutazione ordinaria sarebbe arrivato a 603,40 euro.

Rivalutazione eccezionale pensione minima

La Legge di Bilancio 2025 ha confermato la rivalutazione straordinaria anche per quest’anno, ma con una percentuale minore rispetto allo scorso anno: il 2,2%, che sommato allo 0,8% restituisce una rivalutazione del trattamento del 3%. Questo 3%, però, va considerato togliendo il 2,7% di rivalutazione straordinaria delle scorso anno e a conti fatti, nel complesso, la pensione minima aumenta solo dello 0,3%  perché sulla pensione percepita a dicembre c’era l’aumento del 2,7% che a gennaio viene meno, sostituito da quello al 2,2%.

Le rivalutazioni straordinarie, infatti, non si sommano: finisce quella del 2024 facendo tornare la pensione minima all’importo originario di poco più che 598 euro a cui si applica:

  • la rivalutazione ordinaria allo 0,8%;
  • la rivalutazione eccezionale al 2,2%.

L’importo, quindi, resta fissato a poso più di 616 euro, con un aumento di 1,9 euro al mese.

Da considerare, poi, che la rivalutazione straordinaria per il 2026 scenderà ancora, fissata all’1,3%: questo significa che molto probabilmente neanche il prossimo anno i pensionati minimi potranno contare su un aumento, a meno che l’inflazione non si attesti a più dello 0,9%.

La rivalutazione straordinaria 2025 e 2026 si applica solo alle pensioni rivalutate ordinariamente e solo qualora l’importo non superi il trattamento minimo Inps: questo significa che spetta a tutti i pensionati che hanno una pensione pari o inferiore a 603,40 euro al mese.

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