Gli aumenti delle materie prime iniziano a farsi sentire anche sui carburanti dove si registrano forti aumenti che avranno ripercussioni sui trasporti ed inevitabilmente anche nella spesa.
Il GPL raggiunge il prezzo di 0,735 euro al litro con aumenti di oltre 10 centesimi (visto che il prezzo medio prima era di circa 0,59 euro al litro). Ma questa volta i rincari hanno interessato anche il metano che ha quasi raddoppiato il suo prezzo.
Il metano, infatti, aveva un prezzo medio che era inferiore all’euro, ora ha un prezzo che oscilla tra 1,155 e 1,631 euro al chilo (ma i alcuni distributori del nord ha addirittura superato la soglia dei 2 euro, il doppio di qualche mese fa).
Il costo del gas naturale è in aumento da diversi mesi ma il rincaro sui carburanti è arrivato solo in questi giorni per via del rinnovo dei contratti di fornitura.
Federmetano, associazione dei trasportatori e dei distributori di metano, fa notare che «L’aumento repentino dei prezzi di mercato del gas ha spinto il suo valore verso cifre che nessuno avrebbe mai immaginato, costituendo una vera anomalia».
Da tenere conto che le riserve di gas naturale sono ai minimi storici ormai dal 2013 econ la richiesta di gas più alta per via dell’arrivo della stagione fredda, i prezzi al consumo sono aumentati significativamente.
Aumenti, proprio per lo stesso motivo, sono attesi anche nelle bollette di energia e gas, aumenti in parte limitati dall’intervento del governo che ha attutito l’impatto sui consumatori. Senza l’intervento statale gli aumenti delle forniture avrebbe avuto rincari molto pesanti: del 45% l’energia elettrica e del 30% il gas.