Con il nuovo contratto nuovi stipendi per i lavoratori statali. E si tratta di aumenti importanti, almeno quelli sulla carta. In effetti ci sarebbero maggiori dotazioni finanziarie previste (circa 250 milioni di euro). E ciò che produrrà questi aumenti saranno anche le cosiddette progressioni di carriera e la meritocrazia.
Sembra questa la strada intrapresa dall’Aran, l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni che ha l’incarico di trattare coi sindacati i rinnovi dei contratti.
Cosa accade per lo stipendio degli statali
Ricapitolando, si parla di aumenti stipendiali commisurati sia al ruolo che al merito e all’anzianità di servizio.
Nella bozza del nuovo contratto collettivo per gli statali che l’Aran ha messo a punto, si parla di aumenti compresi nella forbice tra 280 e 460 euro per i cosiddetti operatori, come si legge sulle pagine del Giornale.
Cifre che salgono e sono comprese tra 616 e 840 euro per gli assistenti e tra 1.247 e 1.518 euro per i funzionari.
Il meccanismo con gli scatti per anzianità e premiali
In base alle previsioni dell’Aran, sempre come riporta il quotidiano Il Giornale, questi scatti (massimo 6) legati alle carriere saranno commisurati anche alla valutazione dei lavoratori. In tutto dovrebbero essere previste quattro aree e precisamente:
- Operatori;
- Assistenti;
- Funzionari;
- Alta professionalità.
A prescindere dal ruolo, la base stipendiale sarà la medesima per tutti. Dipendenti tutti sullo stesso piano quindi, ma con voci differenziali di stipendio, cioè con variabili, legate a titolo di studio, esperienza professionale e merito. Viene previsto l’avanzamento ogni 3 anni e fino al massimo di sei scatti come detto in precedenza.