Un lavoratore dipendente ha tutto il diritto di chiedere al proprio datore di lavoro un aumento di stipendio. Questo vale per tutti i lavoratori, anche per badanti, colf e lavoratori domestici in genere. A dire il vero, i minimi salariali sono oggetto annualmente di una rivisitazione, soprattutto nel settore domestico dove al Ministero del lavoro in genere si incontrano annualmente sindacati e associazioni dei datori di lavoro. E poi ci sono i CCNL di categoria, diversi da settore a settore lavorativo. Ma l’aumento di stipendio è una richiesta che il lavoratore può presentare per tanti motivi. Solo che soprattutto nel settore domestico, pochi sanno come fare.
Aumento di stipendio del lavoratore, perché?
Fermo restando ciò che prevede il CCNL di categoria, con le tabelle sui minimi salariali dei lavoratori, i motivi per cui un dipendente potrebbe volere un incremento della sua retribuzione sono molteplici. C’è per esempio la rivalutazione o Indicizzazione dello stipendio al tasso di inflazione annuale. E mai come adesso è una questione di strettissima attualità visto l’elevato aumento del costo della vita di questi mesi. Ma ci sono anche gli scatti di anzianità che a periodi costanti dovrebbero essere riconosciuti al lavoratore e spesso vengono disattesi dai datori di lavoro.
Non sempre i datori di lavoro sono virtuosi
Il datore di lavoro nel settore domestico non funge da sostituto di imposta e spesso coincide con l’anziano che la badante per esempio assiste. Anche se comunemente lo scatto di anzianità di un lavoratore dovrebbe essere automatico, a volte la badante è costretta a richiederlo. Perché evidentemente il datore di lavoro non vi adempie spontaneamente. Come dicevamo, ogni anno i minimi salariali vengono adeguati. Ma una cosa è ciò che decidono sindacati e associazioni, un’altra cosa fa il datore di lavoro. E se l’adeguamento ai nuovi minimi, per chi prende stipendi inferiori alle nuove soglie, non avviene automaticamente, ecco che serve la richiesta.
La guida alla richiesta dell’aumento al datore di lavoro
La richiesta di aumento di stipendio va fatta direttamente al datore di lavoro, e preferibilmente va fatta per iscritto, anche se nulla vieta di farla verbalmente, cioè a voce. La forma scritta è migliore perché consente di inserire dentro le motivazioni per cui si chiede l’aumento e sono motivazioni che vanno documentate. Per esempio, se si parla di scatti di anzianità, bisogna dimostrare che sono decorsi due anni dall’assunzione o due anni dal precedente scatto. Perché gli scatti di anzianità nel settore domestico si hanno ogni due anni di assunzione presso lo stesso datore di lavoro e fino a massimo 7 scatti. Oppure bisogna produrre le nuove tabelle stipendiali del CCNL, nel caso in cui la richiesta di adeguamento parta dai minimi salariali introdotti. O ancora, se la richiesta di aumento deriva da un aumento delle ore di lavoro, vanno portate le prove di queste ore di lavoro in più.