Badante, a dicembre puoi avere 4.000 euro, ecco come fare a recuperare tutto tra anziano e Agenzia delle Entrate Badante, a dicembre puoi avere 4.000 euro, ecco come fare a recuperare tutto tra anziano e Agenzia delle Entrate

Badante convivente o non convivente: le differenze su stipendio e diritti e i consigli utili

Cosa cambia per lo stipendio della badante o per i diritti che ha, se si viene assunti come conviventi o non conviventi?

Il lavoro della badante è assai particolare, anche perché spesso la lavoratrice vive e lavora nello stesso posto,cioè a casa dell’anziano. In questo caso si parla di lavoratrice convivente.

Ma questo non è un obbligo, perché la badante può essere assunta anche come non convivente, nel senso che può benissimo lavorare a casa dell’anziano e andare a casa propria nelle ore in cui non lavora.

Le differenze però tra le due tipologie di attività che è possibile svolgere, o meglio tra le due tipologie di assunzioni a cui si può essere assoggettate, determinano alcune differenze, anche a livello stipendiale.

La badante assunta come convivente ha più vantaggi? Non sempre, ecco perché

La  badante assunta in regime di convivenza ha diritto a vitto e alloggio. Già per l’alloggio quindi, c’è da considerare il risparmio delle eventuali spese di affitto a cui una badante che torna a casa sua dopo il lavoro, deve sostenere. Certo, l’alloggio di cui si parla in regime di convivenza, nella maggior parte dei casi è una singola stanza a casa dell’anziano e non certo un appartamento o un bilocale per esempio.

Dal punto di vista salariare e contrattuale, la badante convivente sembra che prenda di più rispetto ad una non convivente. Infatti l’assunzione di una badante in regime di convivenza può essere fatta per un massimo di 54 ore di lavoro settimanali. La badante non convivente invece, può essere assunta fino a 40 ore di lavoro a settimana.

Cosa cambia in materia di diritti e stipendio

Il contratto classico per le badanti conviventi come prima detto, prevede una assunzione a 54 ore a settimana di lavoro. Nello specifico, 10 ore lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì, e 4 ore il sabato. Ma la giornata ridotta, che da diritto alle 12 ore di riposo settimanali da pattuire con il datore di lavoro (oltre alle 24 ore di riposo domenicali), può essere inserita in un altro giorno qualsiasi della settimana, con il sabato che in questo caso diventa da 10 ore.

Nel rapporto non conviventi, le ore di alvoro sono 40 da spalmare in base alle esigenze, su 5 o 6 giorni a settimana.

Le badanti conviventi e non hanno sempre diritto a 11 ore di riposo consecutive giornaliere. In ogni caso, se la giornata di lavoro non è interamente inserita tra le 06:00 e le 14:00, o tra le 14:00 e le 22:00,la badante ha diritto al riposo quotidiano di due ore.Questo per le badanti non conviventi, dal momento che essendo su 10 ore la giornata di lavoro di una badante convivente, il diritto alle 2 ore di riposo va garantito sempre.

La badante non convivente ha diritto pure alla pausa per il pranzo che non ècompresa nelle ore di lavoro e quindi non è retribuita. Ma la condizione per godere di questa pausa è la presenza continuativa e un orario di lavoro della giornata di 6 opiùore.

La badante convivente per forza di cosa guadagna di più, anche perché in forza a ben 14 ore di lavoro in più settimanali. Per il 2022 la badante convivente assunta a 54 ore a settimana dovrebbe percepire al mese 997,61 euro. La non convivente invece, a ora percepisce 6,93 euro. Parliamo dei minimi salariali del Ccnl di categoria per il settore domestico.

A calcoli fatti, l’ora di lavoro di una badante non convivente è pagata di più rispetto alla badante convivente. Una differenza che sfiora il 40%. Anche solo calcolando 4 settimane di lavoro al mese, è evidente che la badante non convivente al lavoro tutto il mese, arriva a superare abbondantemente i 1.000 euro di stipendio, cosa che la convivente, in base al minimo tabellare, non può permettersi.