Stipendio netto e stipendio lordo sono le due voci maggiormente interessanti in ogni rapporto di lavoro. Lo stipendio netto è quello che finisce direttamente nelle tasche dei lavoratori, con quel netto in busta che interessa tutti i dipendenti. Lo stipendio lordo invece è quello che effettivamente il datore di lavoro eroga ai lavoratori, al lordo delle tasse sul lavoro. Nel settore dei lavoratori domestici, quindi per badanti e colf, non essendo il datore di lavoro un sostituto di imposta, tra lordo e netto c’è poca differenza.
Ciò non vuol dire che il datore di lavoro domestico spende per la badante o per la colf, solo il netto in busta. Oggi prederemo ad esempio il costo che una famiglia sostiene per la badante convivente a cui eroga uno stipendio netto da 1.300 euro al mese (ammesso che ci siano badanti pagate così).
Badante convivente, il costo che sostiene il datore di lavoro
Nel settore domestico il datore di lavoro spesso coincide con l’anziano a cui la badante presta assistenza o assai di frequente è la famiglia stessa per cui si lavora. Il datore di lavoro e la lavoratrice prima di instaurare il rapporto di lavoro si siedono e fissano le regole. Orario di lavoro e stipendio soprattutto. E ciò che si pattuisce è lo stipendio netto. Poi il datore di lavoro deve sostenere altre spese, che possono essere quelle del consulente che deve provvedere a produrre le buste paga per esempio.
E poi ci sono i contributi previdenziali all’Inps, quelli che la badante sfrutterà per le pensioni future piuttosto che per ipotetici periodi di disoccupazione indennizzata. E così ogni mese se alla badante si erogano 1.300 euro netti, se ne spendono non meno di 1.500 o 1.600 o addirittura fino a 2.000.
Vitto e alloggio, tredicesima mensilità, Trattamento di fine rapporto, contributi previdenziali. Sono queste le spese che il datore di lavoro sostiene per la badante, oltre naturalmente allo stipendio.
Le voci che compongono il costo della badante in sintesi
I contributi previdenziali per la badante, variabili in base al livello di inquadramento e allo stipendio, costano tra i 100 ed i 150 euro al mese. Ogni mese inoltre, il datore di lavoro deve considerate la quota di trattamento di fine rapporto e la tredicesima. Si tratta di accantonamento mensili che anche se non si spendono subito, vanno erogati alla badante o al termine del rapporto di lavoro (TFR) o a dicembre di ogni anno (tredicesima e anticipo TFR).
Sia per il TFR che per la tredicesima, senza entrare in particolari tecnicismi, si parla di un accantonamento di, più o meno, 1/12 di stipendio al mese. Per una badante da 1.300 euro al mese, non meno di 130 euro di TFR e 130 euro di tredicesima (ma sono di più perché il parametro non è lo stipendio netto). E come detto, vitto e alloggio, da circa 5,60 euro al giorno.