Uno strumento poco conosciuto e di conseguenza poco utilizzato, ma che potrebbe essere utile a badanti, colf e loro datori di lavoro. Parliamo di Cassa Colf, un ente nato da accordi tra organismi dei datori di lavoro e lavoratori, del settore domestico. Un ente a cui versare per ottenere in cambio, una serie di prestazioni che altrimenti sarebbero a pagamento. E per i datori di lavoro anche alcuni rimborsi molto importanti.
Come funziona Cassa Colf per badanti e altri assistenti familiari
Il fatto che Cassa Colf come ente sia costituito da un insieme di associazioni dei datori di lavoro e di rappresentanti dei lavoratori del settore domestico, è garanzia della bontà di questo ente.
Fidaldo, Domina, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs e Federcolf, sono queste le associazioni che lo compongono. Fornire prestazioni e servizi, indirizzati all’occorrenza sia ai datori di lavoro che ai lavoratori, questo è l’obbietivo di Cassa Colf. Tra queste prestazioni e serivizi ci sono trattamenti assistenziali, assicurativi e sanitari.
Possono iscriversi a Cassa Colf tanto i lavoratori domestici che i datori di lavoro, Il versamento è trimestrale come quello dei contributi previdenziali. Ed inizia dal primo giorno del primo trimenstre oggetto dell’inizio dell’iscrizione a Cassa Colf. In pratica,il versamento a Cassa Colf va fatto insieme al versamento dei contributi ed entro le canoniche scadenze che restano quelle del 10 aprile, 10 luglio, 10 ottobre e 10 gennaio di ogni anno.
Costo e prestazioni erogate per Cassa Colf
Il contributo da versare è pari a 6 centesimi per ora di lavoro. Sono 4 centesimi a carico dei datori di lavoro e 2 centesimi a carico del lavoratore. Tutte trattenute in busta paga naturalmente. Solo a titolo di esempio una badante che lavora 54 ore a settimana deve versare 3,24 euro, di cui 2,16 a carico del datore di lavoro e 1,08 a carico del lavoratore.
Ma cosa si recupera con i versamenti a Cassa Colf? Le prestazioni come dicevamo sono molteplici. Nello specifico:
- Indennità giornaliera in caso di ricovero con intervento chirurgico o senza intervento chirurgico;
- Indennità per eventuale parto della lavoratrice e rimborso spese a carico durante la gestazione;
- Rimborso spese per il ticket sanitario;
- Indennità per convalescenza;
- Una indennità per maternità;
- Eventuali spese per interventichirurgici del neonato fino a tutto il suo primo anno di vita;
- Fornitura di eventuali protesi;
- Rimborsi spese per trattamenti di fisioterapia;
- Un contributo nel caso di morte del lavoratore, per le spese funebri;
- Indennità di 300 euro per i datori di lavoro per la sostituzione della badante assente per parto.
Naturalmente negli esempi abbiamo parlato di badanti,ma le stesse prestazioni possono riguardare colf, baby sitter e così via. L’iscrizione a Cassa Colf è possibile a condizione che ci sia regolare contratto di assunzione ed a condizione che ci sia regolarità contributiva da parte del datore di lavoro, nel senso che da almeno 4 trimestri i versamenti devono essere regolari.