Bonus badanti da 1.200 euro, è il momento di richiederlo. Infatti alle badanti, prive di sostituto di imposta nonostante hanno un regolare contratto di lavoro, spetta un trattamento integrativo sullo stipendio. Una cosa che prescinde dalle nuove aliquote Irpef, cioè quelle in vigore dallo scorso anno e che forse, con la riforma fiscale della Meloni, adesso saranno di nuovo cambiate. Il trattamento integrativo per una badante, al posto di essere percepito mese per mese in busta paga, passa a conguaglio, ma sempre senza considerare il datore di lavoro. Un conguaglio che finirà nella dichiarazione dei redditi.
Badanti e colf con bonus Irpef?
Le aliquote Irpef attuali sono 4 e sono le seguenti:
- 23% fino a 15.000 euro di reddito;
- 25% sopra 15.000 e fino a 28.000 euro di reddito;
- 35% sopra 28.000 e fino a 50.000 euro di reddito;
- 43% sopra i 50.000 euro di reddito.
In genere la badante ha uno stipendio che rientra nel primo scaglione. L’Irpef che la badante deve versare quindi, è al 23%. E deve provvedervi da sola, visto che il suo datore di lavoro non effettua le ritenute sulla busta paga e non le versa al Fisco per conto della lavoratrice. Ma oltre a non trattenere le tasse, non eroga nemmeno il bonus Irpef. E per entrambi i motivi, le badanti sono tenute a presentare la dichiarazione dei redditi se non rientrano nella no tax area (sotto gli 8.000 euro circa).
Bonus Irpef badanti, 1.200 euro all’anno
Dopo la modifica normativa sul taglio del cuneo fiscale e del costo del lavoro, il bonus Irpef per i lavoratori dipendenti è salito dagli 80 euro del bonus Renzi ai 100 euro del bonus Irpef. E le badanti ne hanno diritto. Dl momento che il ritocco agli scaglioni Irpef non ha riguardato le fasce meno abbienti, ecco che ai lavoratori domestici toccherà il bonus da 100 euro al mese. Sono 1.200 euro annui che le badanti dovranno recuperare, sempre per via del datore di lavoro che non è sostituito di imposta, con le dichiarazioni dei redditi. Quindi, per le lavoratrici c’è l’occasione per recuperare il bonus da 100 euro al mese con il modello 730 che va fatto senza sostituto e permette l’incasso a dicembre se l’interessata comunica l’Iban del conto corrente al Fisco, o a marzo dell’anno successivo se non provvede alla comunicazione.