Non è giusto essere assunti per 54 ore di lavoro a settimana e svolgerne 60 o più. A determinate condizioni può essere anche accettabile, ma deve essere giustamente premiato. Si chiama lavoro straordinario proprio per questo, perché va oltre il normale orario di lavoro pattuito con il proprio datore di lavoro.
Bisogna capire anche le esigenze del datore di lavoro, qualunque esso sia. A volte può capitare che un lavoratore si renda necessario per più tempo del previsto. E con il buon senso e gli accordi, si può trovare una soluzione anche a questo, perché situazioni eccezionali possono portare a queste necessità.
Ma il buon senso non può essere l’uso abituale di trattenere in servizio più a lungo del previsto un lavoratore. Così si sfocia nello sfruttamento.
Questo però è ciò che purtroppo, nel settore domestico, è quasi la prassi. Un po’ per via di datori di lavoro che credono di poter ordinare tutto alla lavoratrice ed un po’ per la particolare attività che svolgono questi lavoratori, soprattutto badanti.
Le badanti e l’anziano, un lavoro difficile da quantificare
In primo luogo possiamo dire che se c’è un lavoro che è difficile da quantificare come orario svolto è proprio quello della badante. Le esigenze di un anziano, non autosufficiente e magari allettato, sono spesso improvvise e non vanno ad orari ben precisi.
Un anziano che di notte ha bisogno di essere accudito, magari per lavarlo o per aiutarlo ad andare in bagno, non può certo essere lasciato nel letto e abbandonato a se stesso ed ai bisogni che da solo non riesce a svolgere.
La regola delle 11 ore di riposo consecutive che la badante deve avere durante una giornata di lavoro, aprono però a questo scenario. Anche se convivente con l’anziano, la badante deve poter riposare indisturbata per 11 ore consecutive, in genere le ore che vanno dalla sera precedente alla mattinata successiva.
Il fatto che un anziano abbia bisogno di assistenza, magari anche di notte, presuppone che lo stesso anziano o la sua famiglia, devono munirsi di due badanti, una per le ore diurne ed una per la notte. Ma quanti anziani, con le pensioni da fame che spesso eroga loro l’Inps, possono arrivare a permettersi di pagare una badante per il giorno ed una per la notte? Pochi senza ombra di dubbio.
Ed ecco che allora alla badante in servizio, l’unica, viene chiesto anche di svolgere queste attività fuori dall’orario di lavoro.
Lo straordinario della badante
Badante ed anziano da soli in casa però, non permettono certo di essere certi che la badante la notte riposi o meno, oppure se sia costretta a lavorare anche mentre dovrebbe riposare. È la tipologia del rapporto di lavoro a non consentire di calcolare con precisione assoluta le ore di lavoro svolto.
E se la badante deve usare il buon senso per non abbandonare l’anziano nel suo letto in preda alle sue necessità, lo stesso deve usare il datore di lavoro (magari la famiglia dell’anziano) nel riconoscere l’importanza del lavoro svolto, anche dal punto di vista dello stipendio.
Tra l’altro c’è, come in ogni settore, un istituto adatto a remunerare il lavoratore per le ore in più svolte. Una famiglia lo sa che il proprio anziano potrebbe aver bisogno di un aiuto non solo durante la normale giornata lavorativa riportata sul contratto della badante.
Non bisogna certo essere ciechi da questo punto di vista. E con il lavoro straordinario regolarmente pagato, molte delle problematiche più diffuse nel settore domestico, che portano a litigi tra badante e famiglia e a contenziosi di fronte alle camere di conciliazione sindacale o di fronte al giudice del lavoro, potrebbero venire meno.
Nello specifico va sottolineato che per il settore domestico, partendo dalla paga normale ad ore o a mensilità, le ore di lavoro straordinario vanno pagate secondo la seguente tabella:
- Straordinario diurno, dalle 6:00 alle 22:00, paga oraria prevista più maggiorazione del 25%;
- Straordinario notturno, dalle 22:00 alle 6:00, paga oraria prevista più maggiorazione del 50%;
- Lavoro straordinario nei giorni festivi, paga oraria maggiorata del 60%;
- Straordinario per mancato riposo, paga oraria maggiorata del 40%.