Andare in pensione con solo 5 anni di contributi è roba da fare invidia anche alle baby pensioni del passato. Ma si può andare in pensione in questo modo con una così corta carriera contributiva? Una domanda che molti si pongono è se bastano 5 anni di versamenti per la pensione. E a dire il vero la risposta è affermativa. Strano ma vero, perché anche con soli 5 anni di versamenti ci sono almeno due casi in cui è possibile andare in pensione. Ed anche nel 2025.
Bastano 5 anni di versamenti per la pensione, ecco due casi che lo permettono
Ci sono dei contribuenti che vengono chiamati nuovi iscritti. Si tratta di soggetti che hanno il primo accredito contributivo dopo l’entrata in vigore della riforma contributiva Dini. E questi soggetti chiamati contributivi puri, a 71 anni di età possono andare in pensione con solo 5 anni di contributi. Ripetiamo, una misura che è solo per i contributivi puri che non hanno contributi versati prima del 1996. E pertanto, possono andare in pensione con 5 anni di contributi. Il primo caso di una pensione che l’INPS può liquidare anche solo con 5 anni di versamenti è questo.
Ma c’è anche un secondo caso in cui una misura dell’INPS ha come soglia minima soltanto 5 anni di contributi. E riguarda alcuni invalidi civili. In questo caso parliamo di soggetti con una netta riduzione della capacità lavorativa e che per queste menomazioni, hanno diritto a delle agevolazioni anche dal punto di vista pensionistico.
Pensioni per gli invalidi con 5 anni di contributi
L’invalido civile è un soggetto che è stato riconosciuto tale dalle commissioni esaminatrici. La prassi prevede una domanda domanda all’INPS, corredata dal certificato medico introduttivo del medico di base e dalla ricevuta di avvenuta trasmissione del certificato stesso. Dopo la domanda la convocazione a visita presso la Commissione Medica INPS/ASL. Poi il verbale della stessa Commissione e quindi il riconoscimento dell’invalidità commisurata come grado alle condizioni fisiche o psichiche del diretto interessato.
Se la commissione riconosce al richiedente un grado di invalidità pari almeno al 67%, ecco che l’interessato entra dentro il perimetro di questa possibile pensione con 5 anni di versamenti. La prestazione è concessa però solo se dei 5 anni già citati, almeno 3 anni sono stati versati negli ultimi 5 anni di carriera. La prestazione si chiama assegno ordinario di invalidità e non prevede limiti di età.
Quindi, chi per questioni fisiche o mentali è affetto dalla riduzione della capacità lavorativa di almeno i due terzi, ad eccezione dei lavoratori del pubblico impiego ha questa possibilità. Va ricordato che spesso la pensione è assegnata con revisione triennale. Dopo 3 revisioni la prestazione diventa definitiva.
Anche se a 67 anni l’assegno ordinario di invalidità civile viene commutato in pensione di vecchiaia se l’interessato ha nel frattempo proseguito a lavorare (cosa che si può fare) ed ha raggiunto i 20 anni di contribuzione. Nel caso in cui mancano i 20 anni di versamenti, a 67 anni questa prestazione viene commutata nell’assegno sociale.