Il bollo auto è una tassa che si paga ogni anno su un veicolo intestato ad un contribuente. Il pagamento è in capo a chi risulta intestatario del veicolo al PRA, alla data di scadenza del pagamento di ogni anno. L’importo da versare dipende dalla potenza del veicolo ma non solo. Si tratta di un’obbligazione fiscale che, se non viene adempiuta, può comportare delle sanzioni e degli interessi da parte dell’Agenzia delle Entrate. E si arriva così alle cartelle esattoriali. Inoltre, se si accumulano dei debiti per il bollo auto non pagato, si può incorrere in delle cartelle esattoriali che possono portare al fermo amministrativo del veicolo. Per evitare queste conseguenze e favorire la regolarizzazione dei contribuenti morosi, il Governo ha previsto nella legge di bilancio 2023 alcune misure di sanatoria. E sono misure che riguardano anche il bollo auto. Per esempio c’è la rottamazione delle cartelle che consente di pagare il debito con uno sconto su sanzioni e interessi. Ed anche il bollo auto è dentro questa misura. Come lo è nell’altra misura introdotta dal Governo e cioè lo stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro affidate alla riscossione entro il 2015. Misura questa che comporta l’annullamento automatico del debito.
Come funziona la rottamazione delle cartelle del bollo auto
La rottamazione delle cartelle del bollo auto riguarda tutte le cartelle iscritte a ruolo fino al 30 giugno 2022. Il proprietario del veicolo deve manifestare all’agente della riscossione, la volontà di mettersi a norma. E pertanto deve presentare apposita domanda telematica da inviare entro il 30 giugno 2023. Bisogna presentare domanda di definizione agevolata delle cartelle, collegandosi al sito dell’ADER (Agenzia delle Entrate Riscossione). Operazione fattibile in area riservata con SPID, CIE o CNS, o in area libera. Anche per il bollo auto aderire alla rottamazione significa ottenere uno sconto su interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sulle sanzioni.
Bollo auto in rottamazione, le scadenze
Dopo la domanda, se accolta, l’interessato può pagare in unica soluzione o in massimo 18 rate trimestrali. La prima rata entro il 31 ottobre 2023 (e la seconda entro il 30 novembre 2023. Sono le due rate del 2023 che devono coprire in totale il 20% del debito complessivo emerso a seguito di rottamazione, e quindi al netto di sconti e interessi. Due rate quindi pari al 10% del debito cadauna. Le altre rate, in scadenza il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio ed il 30 novembre del 2024, 2025, 2026 e 2027, saranno tutte pari al 5% del debito totale.