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Bonus 200 euro a luglio anche per la badante, ecco la verità sul da farsi

Domanda o no, autocertificazione o meno, tanti i dubbi per i lavoratori, soprattutto nel particolare settore domestico di colf e badanti

Qualcuno lo considera un regalo da parte del governo Draghi mentre qualcun’altro invece lo considera una specie di panacea irrisoria per gli aumenti indiscriminati di luce acqua e gas per le utenze domestiche, del carburante e del costo della vita. Sta di fatto che l’argomento del momento sono i 200 euro di bonus una tantum che il governo dovrebbe liquidare a tutti lavoratori e a tutte le famiglie.

Anche alle badanti il bonus da 200 euro

Tutti i lavoratori dipendenti dovrebbero ricevere a luglio 200 euro in busta paga come bonus una tantum da parte del governo. Infatti per dare sostegno a famiglie, a lavoratori e ai pensionati che hanno subito i rincari del costo della vita, l’esecutivo Draghi è uscito con questo benefit. Molti però sono i dubbi che accompagnano questo bonus. Infatti in rete girano notizie più o meno  veritiere di domande da dover presentare per poter ricevere questi 200 euro. Il dato d fatto è che parliamo di un bonus che verrà erogato automaticamente come il governo ha promesso a suo tempo. Infatti il datore di lavoro dovrebbe liquidare questo bonus direttamente in busta paga senza la necessità di produrre domanda da parte degli interessati. Se per i lavoratori statali questo è un dato di fatto, confermato dallo Stato, nel settore privato i dubbi sono tanti anche perché pare che i lavoratori dovrebbero comunque portare a termine un adempimento.

Conviene inviare l’autocertificazione

Gli interessati, e quindi anche le badanti, dovrebbero produrre prima di tutto una autocertificazione su dei modelli prestampati che girano già in rete, ma non come domanda per ricevere il bonus. Infatti è l’autodichiarazione con cui il lavoratore dichiara di avere diritto al bonus perché non lo ha percepito precedentemente da altri datori lavoro. Una questione questa che si sposa benissimo per il settore domestico per il lavoro di colf e badanti. Infatti non sono poche le lavoratrici che in questo particolare settore lavorativo hanno più contratti di lavoro con più datori di lavoro. E dal momento che il bonus una tantum viene percepito solo una volta non è possibile riceverlo da più datori lavoro e nemmeno in quota. Deve essere solo un datore di lavoro infatti ad accollarsi l’onere di anticiparlo. Nel settore domestico le problematiche sono diverse, dal momento che il datore di lavoro non è un sostituto di imposta. Come farà il datore di lavoro ad anticipare in busta paga il bonus è ancora qualcosa che non è chiaro. Inizialmente si pensava a sconti sui contributi previdenziali da versare nei trimestri successivi. Nelle ultime settimane però sembra prendere sempre più piede l’ipotesi di predisporre una domanda telematica da dover inviare non al datore di lavoro ma all’INPS, con tanto di Iban del conto corrente per ricevere i soldi. Alcune associazioni di categoria e patronati stanno già avviando la raccolta di questi dati dai loro assistiti. La procedura però ancora non esiste ufficialmente.