Sgravio contributivo fino a 3.000 euro per le lavoratrici madri nella nuova legge di Bilancio. Ecco la novità che potrebbe risultare favorevole dal punto di vista del salario di una lavoratrice con figli. Infatti c’è la possibilità di non pagare i contributi fino alla fine del 2026 per alcune lavoratrici. Ecco come funziona la misura e cosa devono sapere le lavoratrici.
Bonus lavoratrici nel 2024, sgravio del 9,19% ma solo per redditi più alti
La Premier Giorgia Meloni mentre lavorava con il suo governo e con i tecnici alla legge di Bilancio promise di non far pagare più i contributi alle lavoratrici con figli. E il bonus contributivo di cui parliamo va esattamente in questa direzione. Per le madri lavoratrici con due o più figli, ecco arrivare lo sgravio dei contributi previdenziali a loro carico, con un massimo di 3.000 euro su base mensile. Infatti con questo sgravio, le lavoratrici si troveranno il 9,19% (aliquota contributiva a loro carico) di contributi congelati in busta paga, con conseguente aumento del netto in busta. Lo sconto può durare fino al 31 dicembre 2026, o fino al compimento dei 10 anni di età del figlio minore per chi ha avuto solo due figli. Per chi invece ne ha avuto tre o più, lo sconto può durare fino al compimento dei 18 anni di età del figlio più piccolo.
Bonus lavoratrici madri, come funziona l’agevolazione nel 2024?
A dire il vero, uno sgravio contributivo esiste già. Parliamo del taglio del cuneo fiscale che concede uno sgravio del 7% alle lavoratrici con redditi fino a 25.000 euro e del 6% per redditi sopra 25.000 euro e fino a 35.000 euro. Proprio alla luce di questa precedente agevolazione, nata con il Governo Draghi, per le lavoratrici con redditi fino a 35.000 euro il bonus madri vale tra il 2% ed il 3% e non può arrivare al 9,19%. Cosa che invece vale per le lavoratrici con redditi sopra i 35.000 euro perché non godono del taglio del cuneo fiscale.