Per correre ai ripari da una sicura stangata sui riscaldamenti, con l’approssimarsi delle stagione fredda sono moltissimi gli italiani che stanno pensando di comprare una stufa a pellet. Si tratta di un investimento certamente non economico ma che promette di essere ammortizzato in breve tempo con quanto si risparmierà, poi, in inverno.E soprattutto si sposa una causa altamente più ecologica rispetto a molti altri combustibili.
Senza contare che per il 2022 sarà ancora in vigore quello che è stato ormai definito il bonus stufa a pellet.
Incentivi stufa a pellet
Proprio per incentivare questa scelta attenta al benessere del nostro pianeta il governo ha predisposto ben 3 agevolazioni e nello specifico:
- quella al 50% legata alla ristrutturazione dell’immobile che permette di avere una detrazione IRPEF del 50% sul costo della stufa;
- Anche senza ristrutturazione e acquistando solo la stufa si può fruire dell’ecobonus che promette una detrazione al 65% da richiedere in sede di dichiarazione dei redditi;
- sempre lo sconto del 65% può essere richiesto anche direttamente sul prezzo di acquisto pagando, quindi, la stufa soli il 35% del suo reale prezzo.
Anche se a prima vista sembra essere maggiormente conveniente la detrazione al 65% è da tenere in considerazione alcuni elementi fondamentali. Con la detrazione al 50% legata alla ristrutturazione dell’immobile si potrà portare in detrazione non solo il costo della stufa ma anche l’eventuale montaggio ed istallazione.
Per avere diritto alla detrazione al 65% sul costo della stufa ci sono molti requisiti sulla stessa e condizioni da rispettare. Innanzitutto la stufa deve essere almeno classe 3 e non deve superare determinati limiti di emissioni.
Inoltre in casa deve esserci già un impianto di riscaldamento e se si vive nelle zone più fredde d’Italia (C,D,E o F) gli infissi deve essere a norma del decreto 192/2005. Ovvero servono porte e finestre che non disperdono troppo calore.