È un lavoro davvero particolare quello che svolge la badante. Infatti a differenza di tutte le altre tipologie di attività lavorative, per la badante, al dovere di svolgere la propria attività con professionalità e seguendo le regole del contratto sottoscritto e del CCNL, si aggiunge anche il dovere morale. Tutto dipende dalla definizione di assistenza dell’anziano o di una persona non autosufficiente. Cosa significa assistere è ciò che ha portato probabilmente la Cassazione a punire il badante che ha lasciato l’anziano a cui prestava assistenza, da solo a casa per alcune ore.
Le regole del lavoro domestico tra diritti e doveri
È di 10 ore al giorno un’attività lavorativa del badante convivente, mentre è di otto ore al giorno l’attività lavorativa del badante non convivente. Sono le ore massime di lavoro a cui sono assoggettabili questi lavoratori secondo i dettami del contratto collettivo nazionale. Ma assistere un anziano non è come lavorare in una fabbrica o in un negozio. Bisogna usare infatti, maggiore buon senso rispetto a queste altre tipologie di attività lavorative. La badante infatti non può scegliere di lasciare da solo l’anziano, nemmeno per poche ore.
Riposi e permessi vengono meno adesso dopo la pronuncia della Cassazione?
Spettano 11 ore consecutive di riposo giornaliero alla badante. Lo stabilisce il CCNL di categoria. Ed in più se la giornata di lavoro è estesa dal mattino al pomeriggio, la lavoratrice ha diritto anche ad una pausa giornaliera di un paio d’ore. La badante per quanto riguarda il suo ruolo, oltre a svolgere le comuni attività relative all’assistenza dell’anziano, deve offrire anche compagnia allo stesso. Infatti così come si deve guardare alla salute fisica dell’anziano o del disabile, così si deve guardare alla sua psiche. Per farlo stare bene, soprattutto per anziani con figli ed altri familiari assenti per gran parte della giornata, la badante deve fare pure compagnia all’anziano. A tutela anche della salute mentale dell’assistito.
La sentenza della Cassazione sulla badante
Per quanto hanno deciso gli ermellini della Suprema Corte di Cassazione, viene meno il riposo giornaliero della collaboratrice, se è vero che non può lasciare l’anziano. Conta molto il fatto che il ruolo della badante va al di là dell’assistenza nei momenti di bisogno. Conta anche il principio della semplice compagnia che una lavoratrice deve fare all’anziano. Una sentenza davvero contraddittoria, che farà molto discutere proprio perché sembra lesiva dei diritti del lavoratore.