Vuoi investire i tuoi risparmi per i prossimi cinque anni ma non sai se puntare su Buoni Fruttiferi Postali o BTP? Quale offre il rendimento migliore e quali vantaggi potrebbero fare la differenza.
Investire i propri risparmi è sempre una scelta delicata, soprattutto quando si tratta di vincolarli per un periodo di diversi anni. Andrea, come molti risparmiatori, sta valutando quale sia la scelta migliore per i prossimi cinque anni: investire in Buoni Fruttiferi Postali o puntare su un BTP? Quali sono i pro e i contro? Vedremo che la differenza principale sta nel rendimento, ma anche nella sicurezza e nella flessibilità dell’investimento. Ma precisiamo fin da subito, che c’è chi preferisce guadagni certi senza troppi pensieri e chi, invece, è disposto a rischiare un po’ per ottenere un ritorno più elevato. La decisione non è affatto scontata, ed è per questo che è importante analizzare entrambe le opzioni che seguono con la dovuta attenzione.
Cosa offrono i Buoni Fruttiferi Postali
I Buoni Fruttiferi Postali sono tra gli strumenti di risparmio più amati dagli italiani, soprattutto da chi cerca sicurezza e semplicità. Sono emessi da Cassa Depositi e Prestiti e garantiti dallo Stato, offrono la certezza che il capitale investito sarà sempre restituito. Andrea, un semplice investitore, sta valutando il Buono 4 Anni Plus, che consente di ottenere un rendimento dell’1,25% lordo annuo. Su un investimento di 10.000 euro, dopo quattro anni il valore di rimborso netto sarebbe di circa 10.445,77 euro. Un aspetto interessante è la possibilità di rimborsare il buono in qualsiasi momento senza perdere il capitale iniziale, anche se gli interessi maturano solo alla scadenza.
Non ci sono costi di acquisto né di rimborso, e la tassazione sugli interessi è agevolata al 12,50%. Un vantaggio non trascurabile è che i buoni sono essenziali da imposta di successione, il che li rende interessanti anche per chi pensa a un investimento familiare. Tuttavia, il rendimento non è tra i più elevati e, rispetto ad altre soluzioni di investimento, potrebbe non essere sufficiente per chi cerca un guadagno maggiore.
Il rendimento dei BTP e il confronto con i buoni postali
Se Andrea decidesse di optare per un BTP con scadenza intorno ai 5 anni, potrebbe ottenere un rendimento effettivo a scadenza più alto. Ad esempio, un BTP con scadenza residua di circa 4,57 anni offre un rendimento lordo del 3,05%, che si traduce in un rendimento netto del 2,66% dopo la tassazione. Investendo 10.000 euro, dopo cinque anni il capitale crescerebbe in modo più significativo rispetto ai buoni fruttiferi postali. Il valore finale dell’investimento nel BTP sarebbe di 11.274,67 euro. A questi vanno detratti l’imposta di bollo, e le commissioni per acquisto e vendita.
A differenza dei buoni, i BTP pagano interessi semestrali sotto forma di cedole, garantendo un flusso di reddito periodico. Tuttavia, il loro valore di mercato può oscillare, il che significa che se Andrea volesse vendere il titolo prima della scadenza potrebbe ottenere un prezzo inferiore rispetto all’investimento iniziale. Se i tassi d’interesse dovessero salire, il valore del BTP sul mercato potrebbe diminuire. Questa caratteristica rende il BTP più adatto a chi può permettersi di attendere la scadenza per evitare rischi legati alle variazioni di prezzo.
Qual è la scelta migliore per Andrea?
Se l’obiettivo principale è la sicurezza assoluta del capitale e la tranquillità di poter ritirare il
denaro in qualsiasi momento senza sorprese, i Buoni Fruttiferi Postali la soluzione ideale, altrimenti il BTP sarebbe più conveniente.
Alla fine, tutto dipende da quanto Andrea è disposto a rischiare per ottenere un rendimento maggiore. È più importante la certezza di riavere il capitale in ogni momento o la prospettiva di guadagni più consistenti?