È stata fissata al 21 settembre l’udienza in cui si discuterà l’ammissibilità o meno della class action promossa da Federconsumatori contro Poste Italiane per consentire ai possessori dei buoni fruttiferi postali Serie Q di richiedere il giusto riconoscimento di quanto gli spetta.
I buoni in questione sono quelli della serie Q emessi tra il 1 luglio 1986 e il 31 ottobre 1995, per i quali alcuni Tribunali di merito (tra cui il Tribunale di Bergamo con la sentenza n.1390/2020), hanno già ritenuto che la capitalizzazione degli interessi che maturano sui buoni fruttiferi postali serie Q deve avvenire al lordo della ritenuta fiscale.
Sorde a tali orientamenti Poste Italiane, invece, in modo del tutto illegittimo, hanno applicato una capitalizzazione al netto della ritenuta fiscale per ciascuno dei primi 20 anni di durata dei buoni.
A causa di tale condotta i cittadini hanno perso ingenti somme, specialmente chi possedeva più buoni di tale serie. Secondo le nostre stime per un buono della serie Q emesso a maggio (dal 1988 al 1995) per il valore iniziale di Lire 5.000.000 l’importo non corrisposto ammonta a circa 3.773,49 Euro.
“Stiamo continuando a raccogliere numerose pre-adesioni alla class action, da parte dei cittadini determinati a riavere ciò che gli spetta. – afferma Emilio Viafora, Presidente Federconsumatori – invitiamo tutti i cittadini coinvolti ad effettuare la pre-adesione al più presto, per dare ancor più forza all’azione e far valere i propri diritti.”
Pre-aderire all’azione di classe è semplice, basterà visitare il sito www.serieq.it e compilare il form seguendo le indicazioni o rivolgersi ai nostri sportelli.
Non esitate a contattare la Federconsumatori per ricevere tutti gli aggiornamenti e le informazioni in merito alla class action sui buoni della serie Q e alle iniziative da intraprendere per le altre serie di buoni fruttiferi.
Ufficio Stampa
Federconsumatori Nazionale