Dal primo settembre inizierà il passaggio dal DVBT2 al DVTD4 e così una miriade di televisori non funzioneranno più. Infatti si dice che i televisori acquistati prima del 2017 non saranno idonei a captare il segnale della nuova versione di digitale terrestre (ma appare pressoché scontato che anche televisori acquistati dopo il 2017, magari di scorte di magazzino, si trovino nella stessa identica situazione). Occorrerà sostituire gli apparecchi o munirli di appositi e nuovi decoder esterni.
Il cambiamento scatterà dal prossimo mese di settembre e sarà scaglionato per aree geografiche fino a giungo 2022. Chi prima e chi dopo però, dovrà fare i conti con la sparizione del segnale a cui oggi siamo abituati. Ed occorrerà intervenire comprando i nuovi apparecchi, siano essi il televisore o il decoder di ultima generazione.
Il governo però viene incontro a questa esigenza che avranno milioni di famiglie. Dopo aver varato il bonus da 50 euro ancora oggi attivo, lo sostituirà con un incentivo più levato e meno rigido come requisiti.
Bonus 100 euro TV, come funziona?
SI passa da 50 a 100 euro e il bonus si distacca dai limiti Isee. Questa la portata del nuovo intervento del governo. Infatti adesso il benefit diventa appannaggio di tutti, indipendentemente dall’Isee, ma a condizione che si rottami un vecchio apparecchio.
Infatti l’idea che ha accompagnato questa novità, o meglio, l’obbiettivo, è quello di favorire gli utenti nel cambio, dando un incentivo economico, ma anche favorendo lo smaltimento in riciclo dei vecchi apparecchi.
Lo sconto verrà ottenuto dagli interessati direttamente alla cassa presso il rivenditore, che a sua volta recupererà il tutto tramite credito di imposta.
Il programma dello switch off
Con la cessazione del segnale gli italiani inizieranno ad avere a che fare già a settembre. Infatti si partirà in Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, da settembre a dicembre.
Da gennaio 2022 a marzo 2022 invece, la novità riguarderà Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania e Sardegna. Infine, da aprile 2022 a giugno 2022 saranno interessati gli abitanti di Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise, Marche.